Il 22 aprile 2002, infatti, la coalizione tra socialdemocratici e verdi allora al governo aveva approvato una legge sull’uscita totale dall’energia nucleare. Con questa legge il governo Schroeder aveva concesso ad ogni centrale una quantità prefissata di elettricità da produrre prima della sua chiusura. Le centrali di Biblis in Assia e Brunsbuettel nello Schleswig-Holstein hanno quasi raggiunto il limite a loro concesso.
Da dove sorgono, allora, i dubbi sulla loro chiusura?
Le imprese energetiche RWE e Vattenfall hanno avanzato una richiesta: spostare su Biblis e Brunsbuettel il ‘resto di elettricità’ concesso ad una centrale ormai spenta (Mühlheim-Kärlich). La legge prevede però il trasferimento dell’elettricità di Mühlheim-Kärlich solo a determinate centrali, e Biblis e Brunsbuettel non sono tra queste.
Le imprese energetiche hanno comunque proposto il trasferimento anche perché si trattava di ben 45 miliardi di kWh: “Per noi non sono delle noccioline” dichiara l’avvocato di RWE, Bettina Keienburg. Anche solo i 30 miliardi di kWh previsti per Biblis rifornirebbero di elettricità la città di Berlino per più di due anni.
Il trasferimento di elettricità virtuale ancora concessa alla produzione, però, viene generalmente concesso da centrali vecchie a centrali più recenti. Nel caso di Brunsbuettel e Biblis si tratta invece di due Oldies, costruite rispettivamente nel ’76 e nel ’74.
Il tribunale amministrativo federale, però, non considera l'anzianità delle centrali come un pregio. Nella fiducia che il progresso tecnico renda gli impianti recenti più sicuri, ha quindi rifiutato la richiesta di Vattenfall e RWE.
“La sentenza crea certezza giuridica a proposito dell’ulteriore esecuzione della legge sul nucleare”, spiega il ministro dell’ambiente Sigmar Gabriel.
In Germania infatti, 17 impianti sono ancora in funzione, ma entro il 2021, la terza potenza industriale mondiale promette di spegnerli tutti.
In cambio saranno attive quattro centrali italiane, che Enel intende mettere in funzione entro il 2020.
Si può quindi affarmare che ci troviamo sulla stessa strada. Il problema è che andiamo nel senso opposto.
Fermiamo Mr. Burns
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L'anestesia generale sul popolo italico funziona. Tutti si sentono rassicurati da non so cosa. siamo nel reame dell'emotività, e quì non conta niente la logica.
Chi ha la possibilità di farlo, faccia informazione.
Forse andrebbe fatto un po' di sano terrorismo, nel senso che la gente ignora cosa significa picco petrolifero e picco energetico. Quando scenderemo oltre il picco formulato, ci sarà una crisi economica e sociale mai sperimentata prima. Mai sperimentata da noi occidentali moderni. Solo Cuba ha vissuto il dopo-picco.
Ma i cubani sono un popolo che sa essere unito, e si è evoluto, ha fatto della crisi una opportunità di crescita.
L'italiotta contemporanea ha i semi per piantare i frutti della nostra prossima evoluzione?
Direi di no - visto il silenzio sul nucleare, ma non sono un disfattista, voglio credere che un nucleo pronto a sostituirsi all'attuale dirigenza, a suo tempo, salirà al timone.
Svegliatevi, italiani!