La Germania dirà addio al nucleare, l’Italia lo accoglierà

Sette anni fa la Germania aveva deciso la graduale uscita dall’energia nucleare: ad ogni centrale era stata concessa una quantità di energia limitata che poteva ancora produrre. Man mano che le centrali raggiungono questi limiti, però, alcune imprese energetiche cercano di aggirare la legge.

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di Elisabeth Zoja

nucleare
Campagna contro il nucleare: "RWE causa danni considerevoli a Voi e alla gente che Vi circonda"
Brunsbuettel e Biblis, entrambe ultratrentenni, hanno ancora pochi anni di vita. Le due centrali nucleari tedesche verranno chiuse rispettivamente nel 2012 e nel 2010. Questa decisione, confermata il 26 marzo dal tribunale amministrativo federale di Lipsia, risale a sette anni fa.

Il 22 aprile 2002, infatti, la coalizione tra socialdemocratici e verdi allora al governo aveva approvato una legge sull’uscita totale dall’energia nucleare. Con questa legge il governo Schroeder aveva concesso ad ogni centrale una quantità prefissata di elettricità da produrre prima della sua chiusura. Le centrali di Biblis in Assia e Brunsbuettel nello Schleswig-Holstein hanno quasi raggiunto il limite a loro concesso.

Da dove sorgono, allora, i dubbi sulla loro chiusura?

Le imprese energetiche RWE e Vattenfall hanno avanzato una richiesta: spostare su Biblis e Brunsbuettel il ‘resto di elettricità’ concesso ad una centrale ormai spenta (Mühlheim-Kärlich). La legge prevede però il trasferimento dell’elettricità di Mühlheim-Kärlich solo a determinate centrali, e Biblis e Brunsbuettel non sono tra queste.

Le imprese energetiche hanno comunque proposto il trasferimento anche perché si trattava di ben 45 miliardi di kWh: “Per noi non sono delle noccioline” dichiara l’avvocato di RWE, Bettina Keienburg. Anche solo i 30 miliardi di kWh previsti per Biblis rifornirebbero di elettricità la città di Berlino per più di due anni.

Il trasferimento di elettricità virtuale ancora concessa alla produzione, però, viene generalmente concesso da centrali vecchie a centrali più recenti. Nel caso di Brunsbuettel e Biblis si tratta invece di due Oldies, costruite rispettivamente nel ’76 e nel ’74.

biblis
Con i suoi 35 anni Biblis A è la centrale più vecchia dell’intero paese
Con i suoi 35 anni Biblis A è la centrale più vecchia dell’intero paese. Forse perché la considera ‘storica’, il suo direttore Hartmut Lauer spera che non sia giunta l’ultima ora per lei.

Il tribunale amministrativo federale, però, non considera l'anzianità delle centrali come un pregio. Nella fiducia che il progresso tecnico renda gli impianti recenti più sicuri, ha quindi rifiutato la richiesta di Vattenfall e RWE.

“La sentenza crea certezza giuridica a proposito dell’ulteriore esecuzione della legge sul nucleare”, spiega il ministro dell’ambiente Sigmar Gabriel.

In Germania infatti, 17 impianti sono ancora in funzione, ma entro il 2021, la terza potenza industriale mondiale promette di spegnerli tutti.

In cambio saranno attive quattro centrali italiane, che Enel intende mettere in funzione entro il 2020.

Si può quindi affarmare che ci troviamo sulla stessa strada. Il problema è che andiamo nel senso opposto.

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7 Aprile 2009 - Scrivi un commento
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2 lettori hanno commentato questo articolo:
30/12/09 11:41, mario ha scritto:
Stupisce la pressoché totale apatia degli italiani, la gente.
L'anestesia generale sul popolo italico funziona. Tutti si sentono rassicurati da non so cosa. siamo nel reame dell'emotività, e quì non conta niente la logica.
Chi ha la possibilità di farlo, faccia informazione.
Forse andrebbe fatto un po' di sano terrorismo, nel senso che la gente ignora cosa significa picco petrolifero e picco energetico. Quando scenderemo oltre il picco formulato, ci sarà una crisi economica e sociale mai sperimentata prima. Mai sperimentata da noi occidentali moderni. Solo Cuba ha vissuto il dopo-picco.
Ma i cubani sono un popolo che sa essere unito, e si è evoluto, ha fatto della crisi una opportunità di crescita.
L'italiotta contemporanea ha i semi per piantare i frutti della nostra prossima evoluzione?
Direi di no - visto il silenzio sul nucleare, ma non sono un disfattista, voglio credere che un nucleo pronto a sostituirsi all'attuale dirigenza, a suo tempo, salirà al timone.
Svegliatevi, italiani!
27/9/09 16:29, Vanesa ha scritto:
Un documento confidenziale spiega come far pressione sui partiti prima delle elezioni federali.

Tutti i lobbisti lavorano intensamente prima delle elezioni come quelle che si svolgeranno in Germania domenica prossima. Poco viene alla luce sulle loro attività, a meno che improvvisamente non sfugga un documento di lavoro. Questo è quello che è appena successo alla lobby nucleare tedesca, che da mesi elabora dettagliatamente la situazione pre-elettorale per far pressione sui politici a favore dei propri interessi.
"L'obiettivo finale di questa strategia è quello di influenzare positivamente il dibattito sulla proroga delle licenze di esercizio della centrale tedesca", dice un dossier di 109 pagine datato 11 novembre 2008, firmato dalla consulenza politica di Berlino PRGS sotto incarico di Eon Kraftwerkw GmbH, la sezione nucleare del gigante energetico tedesco, a cui ha avuto accesso Pubblico.
Il colosso industriale Eon non vuole che si parli di energia durante la campagna elettorale.
Vari giornali web ieri si sono fatti eco dell'esistenza del dossier, che contiene una lista di media e di giornalisti classificati in base alla loro affinità con l'energia nucleare.

Diffusione imbarazzante.
La sua diffusione, 4 giorni prima delle elezioni, risulta molto imbarazzante non solo per Eon ma anche per i partiti pro-nucleare, come l' Unione Democratica Cristiana (CDU) di Angela Merkel e dei suoi alleati del Partito Libero Democratico (FDP), sostenitori del programma di abbandono completo dell'energia nucleare nei prossimi 15 anni.
La maggior parte dei tedeschi rifiuta l'energia nucleare in un momento in cui gli incidenti e i guasti nelle centrali di Krümmel e Brunsbüttel e nel deposito di residui di Asse si sono moltiplicati. Inoltre, la Germania continua senza avere un deposito centrale, dato che la miniera di sale di Gorleben in Bassa Sassonia, si è rivelata inadeguata.

Il dossier raccoglie una serie di esaustivi argomenti a favore del nucleare: un' energia sicura e a basso costo che riduce la dipendenza dalle importazioni. Analizza la posizione dei diversi partiti, uno ad uno, e raccomanda di evitare che l'energia nucleare si trasformi in argomento della campagna elettorale, perchè questo potrebbe mobilitare i potenziali votanti del Partito Social Democratico Tedesco (SPD) e dei Verdi.
La strategia, chiaramente formulata, consiste nell'accentuare il compromesso di Eon con le energie pulite e lavorare di nascosto a favore del nucleare. La consulta raccomanda, per esempio, diffondere la paura "della dominazione russa" per la somministrazione energetica. "Questo argomento geostrategico risveglia vecchie paure storiche", dice. Questo passaggio è specialemente delicato per Eon, che vuole importare gas russo in Germania.
Eon e PRGS ieri hanno dichiarato che il dossier non è altro che un progetto di relazioni pubbliche che la consulta ha proposto, senza successo, al consorzio energetico.

Fonte: http://www.publico.es/internacional/254668/campana/lobby/nuclear/aleman
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