Come reso noto alla stampa internazionale dal giornale locale Ahmedabad Mirror, l'uomo ha passato 10 giorni sotto esame in un ospedale dello stato settentrionale del Gujarat, nella città occidentale indiana di Ahmedabad. Un team di medici del Defence Institute of Physiologist and Allied Science (Dipas), un centro di ricerca della difesa, l’ha monitorato per scoprire quale sia il segreto di questa sua straordinaria capacità di resistenza. Un uomo, infatti, è in grado di sostenersi solo per alcune settimane senza ingerire cibo, grazie agli accumuli di grassi corporei, e per pochi giorni senza poter bere.
Ospitato in una stanza ospedaliera speciale, sorvegliata 24 ore su 24 da telecamere, Jani non ha ingerito ne assorbito nessun tipo di liquido o alimento, non ha potuto farsi il bagno, ne defecare. L'unico fluido che gli è stato concesso è stata una piccola quantità di acqua, cento millilitri per la precisione, da usare come collutorio (senza ovviamente avere la possibilità di essere ingoiato).
L’asceta era già stato esaminato nel 2003 da un’altra equipe medica, che nonostante i numerosi esami e accertamenti, non era riuscita a spiegare scientificamente il fenomeno.
Al momento, nessuno è ancora arrivato a capire con esattezza come l’indiano possa alimentare il suo organismo. Gli scienziati che hanno monitorato pochi giorni fa il suo stato fisico, hanno passato al vaglio varie ipotesi, senza però riuscire a comprovarne nessuna con certezza.
Secondo uno dei medici del Dipas, Sudhar Shah, sembra che il guru indù “sia capace di produrre urina nella sua vescica e poi in base alla sua volontà di rimandarla in circolo”, ovvero che l’urina che si forma all’interno della sua vescica venga subito dopo riassorbita dalle pareti della stessa.
Cresciuto nel villaggio di Charod, nel distretto di Mehsana, il santone sostiene di aver ricevuto in dono all'età di otto anni questa sua facoltà speciale da una divinità e da allora di vivere in una caverna vicino il tempio di Ambaji in stato di Gujarat, dove ancora oggi trascorre gran parte del suo tempo. Coperto solo da un sari rosso, l’abito tradizionale dei devoti alla dea Ambaji, Prahlad Jani è seguito da numerosi seguaci che lo chiamano “mataji” . “Non si è mai ammalato e può continuare a vivere così” ha affermato Bhiku Prajapati, uno dei molti fedeli che gli ha fatto visita in ospedale.
Secondo gli esperti, questa straordinaria capacità di autoalimentarsi sarebbe dovuta a un'antica tecnica di meditazione yoga, una pratica ascetica nota come breatharianismo, ovvero la capacità di assorbire tutti gli elementi nutritivi – vitamine e cibi dei quali si ha bisogno per avere un corpo sano – dalla forza vitale dell’universo o energia “chi”, grazie al raggiungimento del totale dominio delle proprie funzioni corporee attraverso il potere della mente. I breathariani sostengono quindi che nessuna cellula del loro corpo debba essere alimentata e di poter vivere nutrendosi solo di “luce” o di “energia vitale” .
Questa pratica non è mai stata comprovata dalla comunità scientifica, che considera il breatharianismo con totale scetticismo, data l'impossibilità biologica di sopravvivenza per un uomo in assenza prolungata di nutrimento.
12 Maggio 2010 - Scrivi un commento
in che modo quest'uomo è utile all'umanità?
Sono davvero stanco di santoni ed esoterismi quando ci sono persone che davvero hanno problemi ...
Forse se spiegassimo questa tecnica cosi affascinante a tutti i poveri del mondo potremmo levarci il problema di sentirci in colpa perchè li stiamo affamando?
Gente ... riprendiamoci la ragione e torniamo a considerare il divino una pittoresca superstizione popolare.
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