Da Salerno a Padova, passando per Milano, Firenze, Bari, Reggio Calabria e Agrigento, all’uscita dagli esercizi commerciali i volontari di Legambiente hanno invitato i consumatori a disfarsi subito di qualche imballaggio superfluo. Un gesto simbolico e pratico allo stesso tempo, perché tutto il materiale recuperato verrà avviato al circuito del riciclo. Legambiente ha distribuito anche un decalogo dell’eco-shopping: semplici accorgimenti per non acquistare rifiuti nel fare la spesa.
“Negli ultimi anni la nostra politica di promozione del ciclo integrato dei rifiuti ha ottenuto importanti risultati sul fronte della raccolta differenziata, come dimostrano i sempre più numerosi Comuni ricicloni anche nel centro sud - ha dichiarato Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente -. Non si è registrata, invece, alcuna inversione di tendenza sul fronte della produzione dei rifiuti, che negli ultimi decenni è aumentata di anno in anno. E’ stato così clamorosamente disatteso il principio comunitario delle 4 R, che parte proprio dalla riduzione per passare poi al riutilizzo, al riciclaggio e in ultimo al recupero di energia. E’ necessario impegnarsi subito in questo senso, mettendo a sistema le esperienze virtuose emerse finora”.
Secondo l’ultimo rapporto dell’Apat, infatti, nonostante il sistema Conai e dei consorzi di filiera abbia già recuperato il 66% dei rifiuti di imballaggio (superando a livello nazionale l’obiettivo di legge del 60% previsto per la fine del 2008), dal 2000 al 2006 gli imballaggi sono cresciuti del 9%, passando da 11,2 milioni di tonnellate a 12,2.
Le buone pratiche, comunque, non mancano. Dalla vendita di prodotti sfusi (come riso, pasta e legumi) e ai detersivi alla spina nei supermercati, alla commercializzazione di latte sfuso, negli anni scorsi amministrazioni pubbliche e soggetti privati hanno promosso diverse iniziative per la riduzione degli imballaggi. Sono rimaste, però, esperienze circoscritte che andrebbero moltiplicate.
Ecco perché Legambiente è decisa a lanciare un segnale forte. In alcune regioni, Disimballiamoci verrà replicata nei prossimi fine settimana. E dopo questa giornata dimostrativa, Ridurre si può verrà portata avanti su più fronti, con la promozione del vuoto a rendere, dell’uso dell’acqua di rubinetto in casa e nei ristoranti, del compostaggio domestico e di tavoli istituzionali di confronto con gli operatori della distribuzione.
Eco-shopping: il decalogo per non acquistare rifiuti
inquinanti e climalteranti in atmosfera.