Come far comprendere a bambini da 3 a 6 anni che il rispetto dell’ambiente è la base per un futuro degno di questo nome? I piccoli hanno bisogno di concretezza, così il collegio dei docenti ha scelto il riciclo dei materiali quale tema centrale del progetto didattico, passando poi la mano all’inventiva degli insegnanti e degli alunni, che a quel filo conduttore ispirano tutti i lavori dell’anno.
Che cosa sta succedendo nei fatti? Entriamo di soppiatto nella sezione A e troviamo i bambini al lavoro. Alessandro, Edoardo, Lavinia, Simone, Michelangelo, Camilla, Martina, Francesco, Claudia, Stefano, Prisca, Davide, Miriam, Margherita, Ryu, Luca e Kristen – 68 anni in diciassette - sono alle prese con un murales che copre l’intera parete: rappresenta un bosco. Al centro spiccano due alberi di umore assai diverso: uno è felice, circondato da fiori, funghetti e insetti; l’altro è triste, dato che ai suoi piedi i bambini hanno incollato cartacce, lattine, bottiglie e ogni sorta di rifiuti. “Non c’è nemmeno un secchione!” spiegano indignati. I giorni successivi, raccontano le maestre, hanno cercato di raccogliere a mani nude l’immondizia dalle strade per gettarla nei cassonetti, nel tentativo di sopperire alle altrui mancanze...
Per celebrare le stagioni è stata scelta la plastica: i piatti usa e getta sono diventati dei quadri, con al centro l’albero che perde le foglie gialle e rosse (autunno), l’albero con i rami coperti di neve-ovatta e il pupazzo di neve - pasta di sale alla base (inverno), mentre alberi fioriti e carichi di frutta rappresenteranno la primavera e l’estate.
Per Halloween i bambini si sono mascherati da pipistrelli indossando come mantelli i sacchi neri della spazzatura, tagliati su misura quasi fossero opera di un sarto; con il cartone interno dei rotoli di carta igienica dipinto di nero, ali e musetti di cartone hanno creato dei pipistrellini - dono pieni di caramelle da regalare e mille altri lavoretti sul tema della paura.
A Natale la classe traboccava di prodotti del riciclo: presepe con i pupazzatti creati con pigne, cartone, giornali, ritagli di stoffa e di lana; abeti realizzati con i fondi delle bottiglie di plastica, con i contenitori delle uova dipinti di verde, con il tronco fatto di involucro per poster e decorazioni di carta e di tappi; angeli con le ali di stagnola; babbi Natale con la barba di ovatta; doni per i genitori offerti in eleganti scatole rosse, ex-contenitori per scarpe dipinti e decorati; e tante altre creazioni.
A Carnevale che bisogno c’è dei costumi prefabbricati in vendita al supermercato? Tutta la classe sarà mascherata da alimenti gustosi. I piccoli hanno lavorato sodo, tagliando vecchi scatoloni, pitturandoli, incollandoci sopra altri materiali di scarto, disegnando in parte le figure...il risultato sono diciassette golosi bambini-succo di pera con cannuccia, bambini-bacio perugina, bambini-trancio di pizza, bambini-crostatina alla marmellata, bambini barattolo di nutella, bambini-uovo al tegamino, ecc. ecc.
I bambini sono solo degli esecutori o hanno parte attiva nella creazione? Viene da chiedersi, per poi scoprire che sono proprio loro gli inventori della maggior parte dei lavoretti. “Che cosa ci fareste con questo?” chiedono le maestre Michela, Elsa ed Ilenia mostrando di volta in volta un diverso materiale riciclato. Le risposte non si fanno attendere e la fantasia prende il volo.
Un ringraziamento alla maestra Michela Colamariani che mi ha raccontato le avventure del “Progetto riciclo”, mentre nella classe imperversava una certa “animazione”.
5 Febbraio 2008 - Scrivi un commento