Energia: scendono le stelle, salgono i consumi

E’ Natale, non c’è dubbio, basta guardarsi intorno. Addobbi e illuminazioni colorate dappertutto, nelle case, sui balconi e per le strade: allegria per le fredde serate di festa. Ma quanto pesa questa giostra di luci sul bilancio ecologico (ed economico) del Paese?

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di Virginia Greco


Stelle, archi, fiocchi, tendoni, cascate: mille declinazioni per gli immancabili disegni di luce tracciati ovunque nelle città in questo periodo, a creare quell’atmosfera di festa che piace a tutti (o quasi). E poi l’albero: un grande abete, completamente vestito di luci, campeggia nelle piazze di quasi tutti i centri urbani italiani. Resiste anche la tradizione del presepe, soprattutto nel sud; piccolo o grande, di cartapesta o “vivente”, ma sempre, imprescindibilmente, illuminato.

Ma quanto ci costa quest’”atmosfera”? Quanto aggrava la condizione ecologica del pianeta?

TERNA, la società italiana responsabile della gestione dei flussi di energia elettrica sulla rete ad alta tensione, ha dato una risposta per quanto riguarda il nostro Paese: essa ha dichiarato che, durante il periodo natalizio del 2007, l’aumento giornaliero riscontrato nella richiesta di energia elettrica ammontava a 1000MW. Più precisamente, 15 milioni di case, dotate d’illuminazioni per le feste, avrebbero consumato in totale 750MW al giorno; le luminarie cittadine e gli addobbi degli esercizi commerciali sarebbero stati responsabili, invece, dei restanti 250MW di incremento giornaliero. In pratica, è come se nei giorni a ridosso di Natale e Capodanno si richiedesse alla rete nazionale di alimentare una città (in più) pari alle dimensioni di Bologna, con il consumo registrato nell’ora di picco.

Non è una faccenda trascurabile!

E’ forse il caso, dunque, di riflettere un po’ su questo problema e chiedersi se siano poi necessarie così tante luci per rendere caldi e festosi gli ambienti, se il gioco valga realmente la candela.

Ad ogni modo, se eliminare non si vuole, si può provare a sostituire.


Il celebre enorme albero innalzato dIl celebre albero di Natale posto davanti al Rockefeller Center viene illuminato tramite 30.000 led
Negli ultimi anni hanno incominciato a prendere piede le luminarie che impiegano LED (Diodi ad Emissione di Luce), anziché tradizionali lampadine ad incandescenza. La tecnologia dei led risulta molto più efficiente: a parità di prestazioni, infatti, i diodi consumano molto meno. Un simbolico e significativo esempio, in questo senso, è stato dato dal sindaco di New York, che per il secondo anno di seguito ha voluto che il celebre enorme albero innalzato davanti al Rockefeller Center fosse illuminato tramite led. Per la precisione, ben 30.000 di questi piccoli dispositivi vestono l’abete di quattro colori (rosso, verde, blu, bianco), riducendone sensibilmente il consumo giornaliero, che passa così da 3510 KWh di energia elettrica a 1297 KWh. Anche la grossa palla (the Ball) che vola ogni anno in Times Square la notte di Capodanno, sempre a New York, sarà illuminata da led. Stessa scelta per il castello di Cenerentola a Disneyworld e i biglietti augurali prodotti da Starbucks, Borders e Home Depot.


Lampadine Led
Secondo i calcoli di efficienza eseguiti dal National Institute of Standard and Technology, se in tutti gli Stati Uniti i cittadini sostituissero le luci dei propri alberi di Natale con led, si raggiungerebbe un risparmio di circa 250 milioni di dollari.

Ovviamente, minor consumo di energia elettrica significa meno spese, ma anche – si ricordi – riduzione consistente delle emissioni di diossido di carbonio, il più comune fra i gas responsabili dell’effetto serra. Che il pianeta se ne giovi, dunque!

E’ evidente che sarebbe un’ottima idea fare una cosa del genere anche in Italia. In verità alcune città hanno già adottato qualche provvedimento in tal senso, optando per alberi ad “illuminazione sostenibile”. Varie aziende producono ormai luminarie e parate realizzate tramite led, che sono state già impiegate in alcuni centri urbani. Ne è un esempio il comune di Sanremo, che si è affidato ad un’azienda leccese di illuminotecnica per addobbare la città di stelle, archi e “tetti” di migliaia di luci a diodo. La maggior parte, però, usa ancora lampadine tradizionali.


Il presepe di Manarola, alimentato da un sistema di pannelli fotovoltaici
Degna di nota l’iniziativa del Comune di Manarola (in provincia di La Spezia), nel quale il tradizionale, immenso presepe è alimentato quest’anno da un sistema di pannelli fotovoltaici. Il presepe si estende su un’area di ben 4000 metri quadri di terrazzamenti a picco sul mare ed è composto da 265 figure costruite con materiali di recupero. Esse si stagliano sul colle in virtù di migliaia di lampadine (circa 15mila) che ne disegnano la sagoma. La scelta di installare un sistema fotovoltaico per alimentarle manifesta la presa di coscienza ecologica dell’amministrazione, che non vuole venir meno ad una tradizione ormai trentennale, ma nemmeno influire fortemente sugli equilibri ambientali mondiali.

L’impianto sarà inoltre riutilizzato, una volta smontato il presepe, per produrre energia per i normali impieghi urbani.

Sarebbe opportuno che tutti i Consigli Comunali, almeno quelli delle grandi città, adottassero queste soluzioni di illuminotecnica a basso costo e ridotto impatto ambientale, dato l’allarme ecologico attuale e i tempi a disposizione per farvi fronte sempre più ristretti.

Tutti noi cittadini, dal canto nostro, per l’anno prossimo dovremmo impegnarci a cercare nei negozi (eventualmente quelli specializzati) addobbi equipaggiati di led, anziché lampadine ad incandescenza. In alcuni casi, poi, potremmo optare addirittura per la completa eliminazione delle luci, a favore di altre decorazioni (meglio se realizzate in proprio tramite il recupero di oggetti e materiali usati).

E non ci dimentichiamo di spegnerle, le illuminazioni natalizie: di giorno, perché la luce del sole le rende comunque invisibili, e la notte quando andiamo a letto, poiché nessuno potrebbe comunque goderne.

Si ricordi infatti che i led consumano sì meno, ma consumano comunque. La panacea di tutti i mali non è stata ancora inventata.

30 Dicembre 2008 - Scrivi un commento
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