E’ difficile promuovere un’idea di sobrietà lottando contro le campagne pubblicitarie delle multinazionali e le abitudini consumistiche oramai radicate. Fare una scelta altra però è possibile. Ciò non significa che dobbiamo necessariamente rinunciare tout-court al rito del regalo, bensì preferire oggetti e gesti etici.
Immancabili sotto l’albero e sulle tavole sono, in primis, panettoni, torroni e cesti di alimenti. Rivolgendosi alle botteghe del mondo, oramai diffuse in quasi tutte le città, si possono acquistare dolci natalizi e cibi equi e solidali. Alla qualità e l’ottimo sapore garantiti, si aggiunge così il gusto della dignità riconosciuta a chi li ha prodotti. Presso i punti vendita del commercio equo sono reperibili anche oggetti di artigianato e gioielli fatti a mano, nonché presepi e addobbi molto originali.
Biglietti augurali, calendari e candele sono distribuiti da moltissime ONG e Onlus, come AMREF, WWF, Unicef, Cesvi, Coopi, ecc., le quali spesso vendono anche indumenti, borse, oggetti di cartoleria e prodotti per l’igiene della persona.
Non va trascurata la carta regalo: tonnellate di cellulosa vengono consumate ogni anno per il mero fine di dare ai nostri doni un aspetto più gradevole. Per ridurre l’impatto ambientale, è conveniente optare per carte da pacchi riciclate (ormai se ne trovano anche decorate a tema), da differenziare poi nei rifiuti dopo l’uso. In alcuni casi si può addirittura pensare di sfruttare involucri già usati, ma non particolarmente sciupati, o inventare da sé carte fantasia, tramite l’uso di fogli di giornali o riviste e colori.
Ma la vera alternativa, offerta da varie associazioni, è la scelta di fare un regalo simbolico ai propri cari attraverso un dono concreto a chi ne ha più bisogno. E’ una scelta più forte e difficile, che si connota di responsabilità sociale ed ecologica.
Le possibilità offerte sono ad oggi numerosissime. In ogni caso il destinatario viene informato della natura del regalo e riceve un biglietto di auguri (con messaggio eventualmente personalizzato dal mittente). Talvolta ad esso è associato un piccolo oggetto, sorta di testimonianza-ricordo del dono.
Spesso la sopravvivenza, in territori in cui la popolazione non ha di che sfamarsi, è legata al possesso di anche pochi capi di bestiame. Pertanto molte associazioni, come Farm-Africa, ActionAid e la stessa Save The Children, hanno lanciato l’idea di acquistare animali (capre, galline, yak, interi alveari, ecc.) da donare alle famiglie che abitano tali luoghi.
Ampiamente diffusa, in tutti i periodi dell’anno, è la pratica dell’adozione a distanza; Natale può essere un’occasione per coinvolgere amici e parenti in simili iniziative. Tra le varie associazioni che si occupano di gestire questo genere di interventi di sostegno ricordiamo: ManiTese, SOSItalia, AMREF, L’Albero della Vita, Save The Children, Missioni Don Bosco. Il genitore adottivo riceve fotografie e dati del bambino a cui i propri sovvenzionamenti sono stati assegnati, inoltre viene informato dei progressi del piccolo nell’istruzione e del suo stato di salute.
Orientati alle donne sono i regali etici promossi dall’associazione Pangea.
Anche il settore ecologico-ambientale offre svariate opzioni. Ad esempio, il WWF propone di impegnarsi nella tutela di una particolare specie animale in pericolo, come l’orso polare, la foca, la tigre e altre. E’ possibile scegliere un’adozione semplice (con certificato e aggiornamenti via posta ordinaria), elettronica (dati inviati per e-mail, con in aggiunta un wall-paper da usare come fondale del proprio monitor, se lo si desidera) o con peluche (il destinatario riceve una morbida miniatura dell’animale prescelto).
Presso la LAV si possono adottare a distanza cani salvati dal crudele circuito dei combattimenti clandestini e ospitati presso centri di recupero. Una volta rieducati, tali animali vengono ceduti a famiglie che desiderino prendersi cura di loro. Quelli che non hanno ancora terminato il periodo di riabilitazione o che, per i troppi condizionamenti psicologici subiti, non potranno mai essere accolti in casa da qualcuno, entrano nel programma di adozione a distanza.
Quelle illustrate sono solo alcune delle proposte disponibili. Basta connettersi ai siti delle varie associazioni per scoprire soluzioni varie, oppure recarsi presso le botteghe del mondo e i mercati di Natale equi e solidali. La crisi economica può diventare occasione, per tutti noi, per constatare come si possa fare a meno di tanto superfluo che inonda le nostre vite e per riscoprire la perduta arte del recupero-riuso-riciclo. Anche a Natale.
22 Dicembre 2008 - Scrivi un commento