Greenpeace e Legambiente: le regioni si ribellino al nucleare

Greenpeace e Legambiente: “Scelta del governo autoritaria e centralista; le Regioni si ribellino. Per raggiungere l’obiettivo del 25% di energia dall’atomo previsto dal governo, l’Italia dovrebbe trasformarsi in un unico cantiere nucleare per almeno 20 anni”.

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nucleare
Greenpeace e Legambiente invitano le regioni a ribellarsi alla scelta del governo
“Ci vorrebbero almeno 7 reattori nucleari da 1600 megawatt, poi servirebbero i depositi per le scorie e gli impianti per la fabbricazione del combustibile. In sintesi, l’Italia diverrebbe un unico grande cantiere per almeno 20 anni e si ritroverebbe diffuse sul territorio strutture imponenti e insicure, per realizzare le quali bisognerebbe affossare ogni altra forma di produzione energetica, come le rinnovabili, condannando il paese all’arretratezza e rinunciando a tutte le opportunità occupazionali (250mila posti di lavoro solo in Germania), tecnologiche e di sostenibilità che le rinnovabili invece garantiscono”.

Così Legambiente e Greenpeace commentano l’approvazione da parte del Senato degli articoli sul nucleare del ddl sviluppo.

“La scelta del governo sul nucleare è autoritaria e centralista: le Regioni si ribellino e non rinuncino all’esercizio del potere”. Le due associazioni ambientaliste invitano le Regioni italiane a non cedere sulle loro prerogative di governo e criticano severamente il ritorno all’atomo approvato dal Senato con gli articoli 14, 15, 16 e 17 del ddl Sviluppo ed energia che prevede, tra l’altro, il potere sostitutivo dello Stato sugli enti locali in caso di mancato accordo sulla localizzazione delle future centrali.

“La competenza delle amministrazioni regionali in materia d’energia è sancita dalla costituzione" - insistono le due associazioni ambientaliste - "Ma alla concertazione e alla trasparenza il governo preferisce l’autoritarismo e il segreto militare, con il rischio quasi certo di far piombare il Paese in un ginepraio di conflitti sul territorio: esattamente il contrario di quello che occorre all’Italia per risollevarsi dalla crisi economica e per contrastare il cambiamento climatico. Persino nella nuclearissima Francia sono previste procedure ben più trasparenti e democratiche, mentre quello che si presenta qui con l'approvazione del testo di legge è quasi un "golpe nucleare" con l'idea di militarizzare il territorio per imporre un sistema energetico che - secondo Eurispes - la maggioranza degli italiani non vuole”.

“L’Italia non può permettersi di tornare indietro" - proseguono Greenpeace e Legambiente - "deve guardare al futuro del sistema energetico distribuito, fondato sull'efficienza nella produzione e negli usi finali e sullo sviluppo delle rinnovabili. Questo voto sul nucleare è totalmente privo di lungimiranza, anche perché non risolleverà le sorti dell'economia nazionale in uno scenario di crisi dalle dimensioni mondiali”.

Il nucleare è una tecnologia vecchia, inquinante, insicura e costosa che non risolverà nessuno dei problemi energetici del Paese. Non servirà a rispettare la scadenza europea del 2020 per ridurre le emissioni di gas serra, non abbasserà la bolletta, non ridurrà le importazioni di fonti fossili.

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13 Maggio 2009 - Scrivi un commento
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3 lettori hanno commentato questo articolo:
23/5/09 18:53, Renzo Birilli ha scritto:
Governo di criminali. Raccogliamo le firme per far fare una centrale nucleare di fronte al parlamento, con annesso deposito di scorie. Almeno questi cervelli di gallina in questo modo potrebbero far vedere al popolo italiano che non ci sono pericoli. Un'altra si potrebbe fare anche di fronte all'abitazione del presidente del consiglio, sempre con annesso deposito di scorie radioattive nucleari; la terza di fronte all'abitazione di scajola, che si presume ne vada pazzo, cosi oltre all'aereoporto privato avrebbe anche la sua centrale. Un'altra centrale (la quarta) la dovrebbe desiderare d'urso, che in ogni discorso ci infila quello delle centrali nucleari. Poi magari a questa gentaglia si potrebbe fare un poco di sconto sulla bolletta
16/5/09 10:19, energia ha scritto:
Si ma la nostra società ha bisogno di energia e purtroppo i nostrri politici fanno quello che gli pare
Io ho vissuto in francia e devo dire che li non si paga il conguaglio qui in italia il discorso è diverso non abbiamo ne lo spazio ne le capacità per investire nel nucleare
poi è una tecnologia estrememente inquinante
senza contare che l'italia è una zona sismica anche se arriaviamo a stoccare le scorie basterebbe 1 scossa che irradierebbe tutto quanto
14/5/09 10:11, val. ha scritto:
ritorno alla preistoria nucleare e concessioni a petrolieri britannici per trivellare la nostra terra e la nostra vita:
SIAMO IL TERZO MONDO D'EUROPA!!!!
nessun altro paese europeo dispone di una classe politica cosi'cieca, ignorante e masochista.
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