Ad aggiudicarsi il titolo di città più “eco-mobile” d’Italia è quest’anno Parma che sfila così lo scettro a Bologna, prima in classifica nel 2007.
Dopo il monitoraggio di 50 città (i 20 capoluoghi di regione, i 2 capoluoghi delle Province autonome e le città con una popolazione superiore ai 100.000 abitanti), la graduatoria è stata stilata prendendo in considerazione diversi fattori: innovazioni introdotte per la gestione della mobilità (car sharing, bike sharing, taxi collettivi, piattaforme logistiche per le merci, mobility manager, car pooling e altro); lo stato di salute delle città in relazione alla presenza di auto di nuova generazione o alimentate a combustibili alternativi (Gpl, metano); l’ offerta di trasporto pubblico, le piste ciclabili, le ZTL, le corsie preferenziali; l’adozione di strumenti di gestione e di pianificazione del traffico.
A seguire nell’elenco Bologna, Firenze e Venezia a pari merito, quinta Padova, al sesto posto Torino, al settimo Bari (unica città del sud presente nella top ten), segue Modena all’ ottavo posto, Ferrara nona e Genova decima. Fanalini di coda nella classifica della mobilità sostenibile, Taranto, L’ Aquila, Campobasso.
Sul fronte del trasporto pubblico locale, sebbene tutte le città prese in esame siano dotate di una rete di autobus, la migliore offerta si registra a Milano (in testa per i chilometri di corsie preferenziali), Aosta, Bologna, Genova e Parma, la peggiore, invece, a Siracusa, Latina e Roma. La capitale è, insieme a Brescia, la città con il maggior numero di bici. In generale, però, il bike sharing in tutta la penisola è poco diffuso e scarsamente utilizzato: solo 18 città lo hanno messo in campo.
Il car sharing è invece presente in 12 centri urbani ma sembra essere sempre più apprezzato dagli italiani: l’utenza è cresciuta del 18% in un anno, del 16% il numero di auto in circolazione per questo servizio (le città con la flotta auto maggiore sono Milano e Torino).
Parma è l’ unica città che si è dotata di tutti gli strumenti della mobilità sostenibile: dal car pooling alla piattaforme merci, dal bike sharing alle colonnine di ricarica per veicoli elettrici. Nessuna iniziativa è stata presa, invece, da L’ Aquila, Campobasso e Taranto.
Il rapporto prende anche in esame la qualità dell’aria. Allarmanti i livelli di polveri sottili presenti nell’aria. Ben 44 città su 50 sono fuorilegge, le uniche che si salvano sono Potenza, Ravenna, Reggio Calabria, Catanzaro, Bolzano e Campobasso, dove lo sforamento dei limiti non è andato oltre i 35 giorni previsti dalla normativa europea. La città nelle peggiori condizioni è Siracusa, con 282 giorni all’anno di sforamento.
Lorenzo Bertuccio, direttore scientifico di Euromobility, ha dichiarato: “Questo secondo rapporto insieme alla classifica delle città più virtuose vuole costituire uno stimolo per fare sempre di più sulla strada della mobilità sostenibile e dell’ innovazione. È importante infatti che si spinga il pedale dell’ innovazione per avviare una nuova cultura della mobilità che liberi le città da un traffico insostenibile e dal rischio inquinamento”.
19 Dicembre 2008 - Scrivi un commento