Jonathan G. Dorn, ricercatore americano studioso di importanti questioni legate ai cambiamenti climatici e ai disastri economici di natura ecologica, in un articolo apparso sul sito web “Earth Policy Institute” ha sottolineato quanto sia conveniente utilizzare i veicoli elettrici piuttosto che i veicoli a combustione a gas e a metano per motivi energetici e ambientali.
Il metano ed il gpl sono risorse destinate a finire poiché si tratta di fonti non rinnovabili. Incrementare l’idea di convertire le auto al gas naturale significherebbe sostituire la dipendenza da un combustile all’altro passando dal petrolio al gas naturale posticipando di poco la crisi prospettata per la fine delle riserve di petrolio.
Infatti, in base alla condizione attuale delle riserve di gas degli Stati Uniti, secondo l'analisi di Dorn, la richiesta nazionale verrebbe soddisfatta solo per altri nove anni.
La situazione non si presenta prosperosa neanche per le altre nazioni.
Sono proprio di questi giorni le animate notizie dell’agghiacciante “guerra del gas” che ha visto l’interruzione da parte della Russia di tutti i rifornimenti di gas destinati ai paesi europei che passano per il territorio ucraino.
Ritornando agli USA, secondo quanto sostiene Dorn la produzione americana di gas naturale è rimasta più o meno uguale nel corso degli ultimi due decenni e crede che non possa aumentare, per cui si ipotizza che ad un probabile aumento della domanda possa corrispondere un aumento delle importazioni che già hanno subito un aumento dalla fine degli anni '80 in poi.
Tirando le somme, sarebbe dunque più idoneo, sempre secondo il ricercatore americano, investire sulla diffusione di veicoli elettrici ibridi plung-in (PHEVs – ricarica delle batterie dalla rete elettrica) come la Chevy Volt programmata per essere venduta nel 2010. Entro il 2015 le auto ibride elettriche saranno 130 mila in tutto il mondo. La notizia è stata comunicata dalla società Frost&Suillivan (una società globale di consulenza per lo sviluppo economico di impresa. Da oltre 40 anni opera in tutto il mondo fornendo ai clienti un supporto particolare per l’individuazione di strategie innovative) che ha condotto una ricerca tra le diverse case automobilistiche. Alcune di queste starebbero già lavorando ai vari piani di produzione per i primi veicoli che dovrebbero fare la loro apparizione proprio in Nord America nel 2010. Poi toccherà all’Europa.
Non si tratta di un’impresa facile. Gli ostacoli relativi ai costi e alla sicurezza degli alimentatori al litio-ione, infatti, sono davvero molti.
Secondo lo studioso americano le batterie potrebbero essere ricaricate soprattutto di notte quando la richiesta di elettricità è più bassa. Anche altri sistemi di alimentazioni potrebbero essere utilizzati: le celle solari disposte sui tetti.
Questa tipologia di macchina quando funziona in modalità elettrica non ha emissioni allo scarico limitando così l’inquinamento da CO2.
Ma oltre alle questioni ambientali bisogna considerare anche quelle economiche; viaggiare con veicoli elettrici è sicuramente molto più conveniente dei veicoli a benzina o a gas naturale. Inoltre, mentre il prezzo del gas naturale tende ad aumentare periodicamente a causa della domanda e dei costi di produzione, il prezzo dell’energia elettrica tende a mantenersi più o meno costante anche perché le fonti rinnovabili da cui poter ricavare energia, vento e sole, sono abbondanti e gratuite.
Attraverso una mentalità indirizzata a nuovi criteri di produzione di energia è davvero possibile un miglioramento della situazione economica e della stabilizzazione del clima.
Le soluzioni sono dunque a portata di mano, anche se l’unico vero rimedio sarebbe incominciare a limitare, ognuno nel proprio piccolo, l’utilizzo delle macchine.
11 Gennaio 2009 - Scrivi un commento
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