Sono anni che ci si interroga su questa materia, eppure non si è ancora in grado di fornire una risposta definitiva. Di studi ne sono stati condotti vari soprattutto negli Stati Uniti e in Europa, dall’Organizzazione Mondiale della Salute alla Società Americana sul Cancro, dall’Istituto per la Ricerca sul Cancro di Londra in collaborazione con alcune Università britanniche alla Società Danese per il Cancro etc.
Secondo alcuni studi non ci sono evidenze scientifiche che permettono di confermare un incremento di malattie celebrali in conseguenza della diffusione dell’uso dei telefoni cellulari. Secondo altri studi invece, il verdetto finale è contrastante. Il nodo, dunque, non è ancora dipanato.
Al di là del non completo accordo tra gli studi effettuati finora, il metodo e le tempistiche con cui essi sono stati condotti suggeriscono che, in ogni caso, sia necessario continuare ad indagare sulla materia e investire in questo campo.
Le ricerche ad oggi svolte hanno due lacune fondamentali: non sono state condotte in tempo reale e coprono un lasso di tempo massimo di dieci anni.
Il fatto che non siano state condotte in tempo reale significa che sono stati reclutati come soggetti di studio individui che avevano già contratto un tumore o altre malattie celebrali e ad essi sono stati sottoposti ripetuti questionari. In pratica, i pazienti dovevano ricordare quali fossero state le loro abitudini di uso del cellulare negli ultimi cinque o dieci anni. E’ evidente che il ricordo, soprattutto su un lungo arco di tempo, è ben poco affidabile.
Quanto all’estensione temporale, dobbiamo ricordare che l’uso del cellulare si è intensificato massicciamente (tanto che oggi molti posseggono due cellulari e qualcuno persino tre) negli ultimi dieci anni. Molti tumori però impiegano 15 o addirittura 20 anni per svilupparsi e manifestare i primi sintomi e così anche altre malattie. Dunque negli anni a venire potremmo vedere davvero le conseguenza del nostro stile di vita attuale.
Partendo da questi due punti fondamentali, Gran Bretagna, Olanda e Paesi Scandinavi (Finlandia, Svezia, Danimarca) hanno deciso di lanciare una nuova massiccia ricerca sulle connessioni tra uso del telefono cellulare e malattie celebrali, chiamata COSMOS (Cohort Study on Mobile Communications).
Lo studio, finanziato tra gli altri dal Programma di Ricerca per la Salute nelle Comunicazioni Mobili (MTHR) del governo britannico, auspica a dare una risposta definitiva all’interrogativo in questione, ma in tempi piuttosto lunghi.
Esso, infatti, coprirà un lasso di almeno 20 anni (ma probabilmente anche 30) a partire da ora, di modo che i tumori e le malattie caratterizzati da tempistiche lunghe di sviluppo abbiano il tempo di manifestarsi (o non farlo).
Inoltre gli studi verranno effettuati su individui sani (alla partenza della ricerca), le cui abitudini di uso del telefono e il cui stato di salute saranno monitorati in tempo reale. In particolare si farà uso delle bollette del cellulare, di esami e analisi mediche periodiche e ripetuti questionari. I soggetti sotto studio saranno (nelle previsioni degli organizzatori) almeno 250.000 volontari, reclutati tra i cinque paesi coinvolti.
“Lo studio COSMOS auspica a colmare un importante vuoto nell’attuale conoscenza del rapporto tra uso di telefoni cellulari e salute”, ha affermato Paul Elliott, professore all’Imperial College di Londra, che condurrà la parte britannica della ricerca. “Monitorando un grosso numero di persone in Europa e su un lungo periodo dovremmo essere in grado di ricostruire un’immagine affidabile della situazione, che ci consenta di determinare se esista o no, sul lungo termine, un effettivo legame tra uso del cellulare e problemi di salute”.
“Il bilancio delle evidenze scientifiche finora raccolte suggerisce che tale connessione non vi sia, ma c’è ancora un grosso margine di incertezza che ci impone di indagare ulteriormente”, sottolinea Lawrie Challis, professore membro della commissione guida del MTHR.
Dovremo dunque attendere anni, dai 20 ai 30, per avere un quadro esauriente e quindi una risposta definitiva a questa domanda, che in fondo inquieta un po’ tutti. Ovviamente eventuali risultati parziali saranno messi a disposizione in corso d’opera. Per ora lo studio è ancora allo stadio base, ossia la ricerca dei volontari, e qualcuno sostiene (sulla base di un tentativo analogo svolto in Germania qualche anno fa, su scala di gran lunga inferiore) che trovarne 250.000 non sarà affatto facile.
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- opportunità mancata per dare trasparente evidenzia della relazione tra utilizzo del telefono cellulare ed alcuni tipi di tumore
- le conclusioni dello studio pubblicato vengono interpretate, gionalisticamente, in senso diametralmente opposti
- le conclusioni dicono che il normale utilizzo non aumenta la probabilità di tumori
mentre ci sono evidenze di aumento del rischio nel caso di uso sistematico ed intensivo
ma per lo studio (pensato nel lontano 1998) un uso regolare del telefono cellualre prevede 1 telefonata alla settimana per oltre 6 mesi !!! ; quindi un utilizzo ad es. di 30' / giorno vuol dire alto uso, quindi con significato aumento del rischio ! Notare che lamedia riportata dai soggetti che hanno partecipato allo studio è di uso pari a 2 ore/mese !
- nello studio NON sono stati considerati i teenagers , ma solo persone con età superiore a 30 anni
nello studio non si sono considerati altre fonti di CEM, come ad es. i cordless; quindi un alto utilizzatore ad es. in ufficio di cordless , ma basso utilizzatore del cellulare , è stato classificato come basso utente
- la determinazione della propria frequenza nello uso del cellualre nei precedenti 10 anni è soggettiva e dubbia
- il periodo di latenza di queste forme tumorali è in media di 20-25 anni contro i massimi 12 anni di uso del cellulare, considerato nello studio
quindi lo studio dice che se, in particolare, giovani e giovanissimi usano quall'ora al giorno il cellualre , e questo lo fa e lo farà presumibilmente per tanti e tanti anni, ... (ed aggiungo , magari, in un ambiente con wireless , o Wimax, etc etc. ) la probabilità di beccarsi un bel tumore è ben alto !!!
Meditare
Il progetto COSMOS rinvierebbe il problema di decenni in modo che la industria 'sorprendentemente' troverà delle nuove tecnologie non invasive e quindi un 'telefonino ecologico', che ovviamente ci farà pagare sia come investimento di ricerca che i costi di implementazione della 'nuova' tecnologia ... e nel frattempo ci saranno milioni di persone che avranno assunto dosi da ìcavallo' di CEM e forse anche morte ...
Non male come scenario
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