Stiamo parlando dei caricabatterie dei cellulari, quei comuni apparecchi che, dopo qualche mese di onorato servizio, vengono riposti, a tempo indeterminato, nei vari cassetti e cassettini dei nostri mobili. Disfarcene? Ogni tanto ci pensiamo… eppure funzionano perfettamente, è un peccato, e poi…dove buttarli? Allora li conserviamo per un po’ ma alla fine, in ogni caso, ce ne liberiamo, magari in uno di quei giorni in cui decidiamo di fare ordine nelle nostre vite e iniziamo partendo proprio dal gettare via i vecchi oggetti che, chissà per cosa o per chi, continuavamo a tenere accantonati nei vari angoli delle nostre case.
Molti di noi, per capriccio o per necessità, cambiano telefonino di frequente e ad ogni sostituzione di apparecchio telefonico corrisponde, per forza, quello di un nuovo caricabatterie perché, quello “vecchio”, seppur funzionante, non è compatibile con il nuovo modello.
Ed è così che, secondo stime aggiornate al 2008, ogni anno circa 50 milioni di caricatori diventano, inevitabilmente, inutili. Un colossale spreco a cui non potremo porre rimedio ancora per un po’ di tempo, precisamente per i prossimi tre anni.
Nel 2012, finalmente, il problema degli alimentatori verrà risolto con l’introduzione di uno standard comune per tutti gli apparecchi che saranno quindi compatibili con il cellulare di turno.
A Barcelona, infatti, nel corso del World Mobile Congress (WMB), Congresso Mondiale della Telefonia Mobile (che aperto il 16 febbraio si conclude oggi), diciassette gruppi industriali leader nel settore (tra cui Nokia, Samsung, Motorola, Sony Ericsson, Telefonica, At&t, Orange, Telecom Italia) hanno sottoscritto un accordo che li impegna a realizzare, entro il 2012, un caricabatterie universale, collegabile tramite la presa mini-usb, che sarà compatibile con la maggior parte dei modelli in circolazione.
I vantaggi saranno notevoli, sia in termini di comodità per gli utenti sia in termini ecologici: verrà superato, infatti, il problema dello smaltimento dei milioni e milioni di apparecchi gettati via e, inoltre, i nuovi alimentatori saranno dotati di una tecnologia che consentirà un notevole risparmio energetico.
Ma cosa ha condotto le multinazionali di telefonia, finora interessate a salvaguardare i loro profitti, ad optare per questa soluzione pratica, economica ed ecocompatibile?
Determinante è stata la pressione esercitata dall’Unione Europea che, da tempo, propone l’introduzione degli alimentatori universali. “One charger for all brands” è, infatti, la proposta suggerita in una recente intervista da Gunter Verheugen, segretario europeo per l’industria. Un caricatore per tutti i marchi e modelli è la richiesta avanzata da tempo anche dalle associazioni di consumatori e dagli ecologisti.
Le grandi aziende hanno, quindi, dovuto cedere dinanzi ad un provvedimento che, in effetti, accontenta proprio tutti (o quasi).
Oltre a rappresentare, come già accennato, una comodità per gli utenti, che non si troveranno più invasi da congegni inutilizzati, lo standard unico permetterà di:
- risparmiare materie ed energia necessaria per la costruzione degli alimentatori;
- ridurre del 50% l’energia consumata durante la fase di caricamento del telefonino;
- evitare la raccolta, il riciclo e lo smaltimento di milioni e milioni di apparecchi pensionati.
Il caricabatterie universale non è, del resto, l’unica soluzione ecocompatibile proposta a Barcelona. Al Congresso di telefonia mobile, infatti, sono stati presentati cellulari indistruttibili e batterie che si ricaricano al sole. D’altra parte, nella stessa sede, è stato esposto un telefono tempestato di diamanti dal costo di seimila euro… alla faccia del risparmio e della crisi mondiale…
18 Febbraio 2009 - Scrivi un commento