Fu pensata quando le grandi monarchie europee costruivano o progettavano la Transcaucasica o la Transiberiana… insomma, non ci facevamo mancare niente.
Oggi, Trenitalia offre un discreto servizio ai passeggeri diretti a Pistoia e negli ultimi anni ha fatto importanti lavori per ristrutturare varie stazioni della linea. Qualche estate fa, ho scoperto che sui treni in servizio c’è pure l’aria condizionata. Ma non è certo questo confort che ci interessa.
Nell’arco della giornata, da Bologna a Porretta Terme, dove si cambia treno per poi “scendere” a Pistoia, ci sono 20 treni regionali (abilitati al trasporto delle biciclette), che per 4.30 euro, impiegando 70 minuti, ti trasportano in un’altra dimensione.
La linea ferma alle stazioni di: Bologna Centrale - Bologna Borgo Panigale - Casteldebole - Casalecchio Garibaldi - Sasso Marconi - Lama Di Reno - Marzabotto - Pian Di Venola - Pioppe Di Salvaro - Vergato - Carbona - Riola - Porretta Terme.
Sono invece 11 i treni regionali giornalieri, anche questi abilitati al trasporto delle biciclette, che da Porretta scendono a Pistoia impiegando 45 minuti e fermando nelle stazioni di:
Porretta Terme - Ponte Della Venturina - Molino Del Pallone - Biagioni Lagacci - Pracchia - S. Momme’ - Castagno - Corbezzi - Pistoia Ovest - Pistoia.
Il biglietto Porretta Terme - Pistoia costa 2.90 euro.
In tarda primavera è magnifico passeggiare per Porretta. Vicino alla stazione ferroviaria, che poi è in pieno centro, il viaggiatore a caccia di emozioni d’altri tempi, godrà dello splendido ristorante, che non citerò, tale e quale al giorno della sua apertura, nel primo dopoguerra. Questo ristorante d’altri tempi, già alle 19.00 e pieno di anziani frequentatori delle terme, habitué del luogo. Non sono ancora riuscito a trovare il tempo di fermarmi lì per cena, ma quando lo farò, spero presto, ve ne darò conto.
Francesco Guccini, che non ha la patente, ha sempre preso questo treno per rifugiarsi nella sua Pavana, frazione del comune di Sambuca Pistoiese, attaccata alla stazione ferroviaria di Ponte della Venturina. Il Limentra (poco più di un torrente che però Lui si incazza se non lo chiami Fiume), il Fiume Limentra, che alimentava il mulino della famiglia Guccini, è da queste parti che si getta nel Reno.
Poco più avanti, c’è la stazione di Pracchia, con 6 binari, sinonimo dell’importanza di un tempo che fu. Pracchia è “famosa” perché, a pochi chilometri da questo paese di 200 abitanti c’è la Valle dell’Orsigna, buen retiro di un grande reporter che molti di voi conosceranno: Tiziano Terzani. Ebbene si, Terzani, racconta che prendeva questo treno per raggiungere la sua “piccola Himalaya”.
Al capolinea, cioè a Pistoia, c’è l’apoteosi. Infatti, a pochi metri dalla stazione ferroviaria, nei vecchi stabilimenti della Breda Ferroviaria, nell’aprile del 2007 è stata inaugurata la più grande biblioteca pubblica della Toscana: la Biblioteca San Giorgio.
Andate a visitarla, è un ottimo esempio di riqualificazione di un sito industriale. Se poi ci mettete che è a 2 passi dalla Stazione e a meno di 500 metri dal centro città, capirete il mio entusiasmo.
Poi, da Pistoia la linea continua verso Ovest e quindi in meno di 60 minuti si può raggiungere Lucca da dove parte un’altra strada ferrata da conservare in uno scrigno: la Lucca - Aulla.
Ma questo ve lo racconterò un’altra volta.
Articolo tratto da Movimento per la Decrescita Felice
1 Settembre 2009 - Scrivi un commento