La soluzione che propone Energy-Cities, una rete che riunisce 154 città europee, è riconciliare i territori con le risorse energetiche locali: queste città cercano di sfruttare le proprie fonti di energia, invece di importarla da paesi lontani.
Uno dei membri più attivi di Energy-Cities è Friburgo, nel sudovest della Germania, vicino ai confini con Francia e Svizzera. La cittadina di 220.000 abitanti ospita un istituto di ricerca ambientale che effettua studi di interesse nazionale ed internazionale. Di recente ha creato delle celle solari che battono i record di produttività energetica: queste celle multi-giunzione sono in grado di convertire in elettricità il 39,7% dei raggi solari.
La città stessa è ricoperta di migliaia di metri quadrati di pannelli solari, sia termici che fotovoltaici. Dal ’94 al 2006 i soli pannelli termici hanno conquistato 11.000 metri quadrati di superficie a Friburgo. Anche il municipio, che è stato classificato monumento storico, ne ospita uno sul tetto. Friburgo si serve inoltre del solare passivo e dell’isolamento solare (che converte il calore di una parete esposta al sole in energia termica).
Se ben il 5% del fabbisogno energetico della città viene soddisfatto da fonti rinnovabili (e nel 2010 dovrebbe raggiungere il 10%), è anche grazie all’efficienza energetica degli edifici. Nel quartiere di Vauban, ad esempio, le case costruite in legno e rifinite con materiali naturali sono perfettamente isolate. Oltre a non disperdere calore, queste costruzioni sono dotate di pannelli solari e pompe geotermiche. Inoltre, possiedono sistemi di recupero dell’acqua piovana, e persino di quella dei servizi igienici, dalla quale si estrae biogas per uso cucina.
In questo modo le abitazioni di Vauban consumano il 30% di energia in meno rispetto a case “normali”. I loro costi di costruzione superano invece solo del 3% quelli comuni.
Vauban, nonostante disti 2km dal centro di Friburgo, è quasi interamente libera dalle auto:solo la via centrale e le due strade esterne sono aperte alle macchine. Assieme al centro storico, Vauban è il quartiere meno trafficato di una città che di per sé usa poco le automobili.
Neanche un terzo degli abitanti di Friburgo infatti, si serve quotidianamente della macchina. Con 400km di piste ciclabili e centinaia di parcheggi per biciclette, non c’è da meravigliarsi che il 27% degli spostamenti giornalieri avvengano in bici, più ancora di quelli a piedi (24%) o di quelli sui mezzi pubblici (20%).
Dei sette laghi di Friburgo sei sono stati classificati ‘molto adatti’, e uno ‘adatto’ ai bagni. Ciò significa che si può nuotare senza pericolo in tutti i laghi nei dintorni di Friburgo.
Sembrerebbe normale, eppure non è così, basti pensare ai laghi di Bolsena e Bracciano nel Lazio, e al lago Maggiore e di Como in Lombardia, che hanno numerose parti non balneabili per inquinamento (Ministero della Salute).
Delle 154 città e 347 provincie raggruppate da Energy-Cities, Friburgo è forse quella che più sfrutta - ma allo stesso tempo rispetta - l’ambiente che la circonda. Ottiene il massimo rendimento dalle fonti rinnovabili locali, ma consuma l’energia con parsimonia.
Si serve di mezzi di trasporto sostenibili e ne gode i benefici: inquinamento acustico e atmosferico sono ai minimi. Un modello di eco-sostenibilità a soli 360km dal nostro paese.
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