Premio “Capitale verde europea”: Stoccolma e Amburgo vincitrici

L’Unione Europea, al fine di incentivare lo sviluppo sostenibile dei centri urbani, ha istituito il premio “Capitale verde europea”. Sul podio sono salite Stoccolma, vincitrice per il 2010, e Amburgo per il 2011. Entrambe le città hanno mostrato un forte impegno per risolvere i problemi ambientali, innalzando, allo stesso tempo, il livello di qualità della vita dei cittadini. Vediamo come.

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di Alessandra Profilio

European Green Capital
Il premio “Capitale verde europea” è volto a incentivare lo sviluppo sostenibile dei centri urbani
Al fine di incentivare le città a migliorare la qualità della vita, tenendo conto dell’ambiente in tutte le fasi di pianificazione urbana, la Commissione Europea ha istituito il premio “Capitale verde europea”. Ad aggiudicarsi il titolo Stoccolma, per l’anno 2010, e Amburgo, per il 2011.

A candidarsi per le prime due edizioni (2010 e 2011) sono state 35 città: dopo le vincitrici, Stoccolma e Amburgo, Amsterdam, Bristol, Copenhagen, Friburgo (in Brisgovia, nella Germania meridionale), Münster (Germania) ed Oslo, capitale della Norvegia.

Assenti le città italiane che, evidentemente, non hanno mostrato particolare impegno in fatto di sostenibilità e tutela ambientale.

I parametri presi in esame dalla Giuria riguardano gli spazi verdi, le emissioni dei trasporti pubblici, le iniziative in materia di gestione dei rifiuti e di inquinamento acustico, nonché, in generale tutte le soluzioni ambientali innovative e a lungo termine.

La vincitrice del concorso, riconosciuta come modello di città verde, sarà chiamata a condividere le sue virtuose pratiche diffondendo così, in tutto il continente, idee utili per migliorare l’ambiente urbano. Il premio, d’altra parte, permetterà alla città di conquistarsi fama e prestigio a livello internazionale.

Ma cosa ha fatto sì che Stoccolma e Amburgo vincessero il concorso?

Stoccolma
Stoccolma è la vincitrice del premio "Capitale verde europea" per l'anno 2010
Capitale e città più popolosa della Svezia (con il suoi 800.000 abitanti in rapida crescita), nonché centro culturale ed economico del Paese, Stoccolma ha introdotto un sistema di gestione integrata per tenere conto delle questioni ambientali nel bilancio, nella pianificazione operativa, nel rendiconto e nel monitoraggio.

Fra gli obiettivi fissati dalla capitale particolarmente rilevante è quello di liberarsi totalmente dalla dipendenza dai combustibili fossili entro il 2050.

Per quanto riguarda i rifiuti, l’adozione di un innovativo sistema di smaltimento ha determinato il raggiungimento di elevati livelli di riciclaggio (in particolare di rifiuti di biodegradabili attraverso impianti pneumatici sotterranei).

La capitale è riuscita, inoltre, a ridurre dal 1990 ad oggi le emissioni pro capite di CO2 del 25%, abbassando del 50% la media nazionale. Ciò è stato possibile grazie all’introduzione di un sistema di pedaggio urbano che ha limitato l’uso dell’automobile invogliando i cittadini ad usufruire, per i loro spostamenti, dei trasporti pubblici. Il 95% della popolazione, poi, vive a meno di 300 metri da aree verdi, con grandi vantaggi sulla qualità della vita in termini di svago, purificazione idrica, riduzione dei rumori, miglioramento della biodiversità e delle condizioni ambientali.

Insomma, Stoccolma è senza dubbio un bel posto in cui vivere e crescere i propri figli. Amburgo, d’altra parte, non è da meno.

Amburgo
Amburgo è la vincitrice del premio "Capitale verde europea" per l'anno 2011
Infatti, nella seconda città più popolosa della Germania (dopo Berlino), con i suoi 1 milione e 800 mila abitanti, la qualità dell’aria è ottima e, probabilmente, in futuro migliorerà ulteriormente, considerando l’intenzione della città di ridurre le emissioni di C02 del 20% entro il 2020 e dell’80% entro il 2050. Dal 1990 ad oggi, intanto, le emissioni sono già state tagliate del 15%. La conquista di tali risultati e la determinazione di obiettivi futuri tanto ambiziosi sono state possibili grazie all’efficacia delle misure adottate e dei servizi offerti ai cittadini. Si pensi, come esempio dell’organizzazione della città, che quasi il 100% dei cittadini di Amburgo ha eccesso ai trasporti pubblici in un raggio di 300 metri dalla propria abitazione. Inoltre, negli ultimi anni, sono stati spesi 18 milioni di euro per installare oltre 600 moderne caldaie a condensazione al posto di vecchi impianti e oltre 200.000 lampadine tradizionali sono state sostituite in più di 400 edifici pubblici con altre a basso consumo energetico.

Di notevole interesse è anche l’iniziativa avviata al fine di incentivare la partecipazione dei cittadini ai programmi di miglioramento ambientale. Si tratta del “treno delle idee”: un treno dedicato alle proposte degli altri centri urbani, ognuno dei quali dispone di un vagone per lanciare le proprie idee ecologiche per il futuro e mostrare i risultati già ottenuti.

E l’Italia? Sembra proprio che il nostro Paese abbia perso questo treno decidendo di intraprendere un viaggio nella direzione opposta, quella che passa per il nucleare ed il Ponte sullo Stretto di Messina. Cosa ci aspetta al capolinea?

8 Marzo 2009 - Scrivi un commento
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Un lettore ha commentato questo articolo:
11/7/09 04:06, Mr. Bean ha scritto:
Notizia tratta dal sito Indymedia al link:

http://piemonte.indymedia.org/article/5373

La Città di Genova ha elaborato un progetto denominato “Applicazione del City Pricing alla Città di Genova”.
L'ingrato compito di mettere nero su bianco lo sciagurato progetto è toccato al Prof. Enrico Musso del DIEM (Dipartimento di Economia e Metodi Quantitativi – Sezione di Geografia Economica ed Economia dei Trasporti) della Facoltà di Economia dell’Università di Genova. Il Dossier (piuttosto confidential) porta la data del maggio 2008. E’ rimasto lì in gestazione un annetto, giusto il tempo di maturare la consapevolezza – viste le ristrettezze economiche e i sempre più paurosi deficit di bilancio - della sua essenzialità.
Riassumo schematicamente in 2 righe la genialissima idea: ipotizzando una tassazione pro capite di 1,50 euro ad automobilista (da applicare all’uscita dei 7 caselli autostradali genovesi), contanto su un flusso di almeno 37,5 milioni di autoveicoli (di cui almeno la metà tassabili), il Comune di Genova conterà di generare un gettito annuo di almeno 25.350.195 euro!
Belandi rischiamo seriamente che il proverbio che vuole i genovesi tirchi potrebbe scomparire. Per lasciar spazio ad una nuova espressione proverbiale (più attuale): “ti se in belinun cumme un xeneixe” (tr.: “sei coglione come un genovese!”).
P.S.: Pettegolezzo. Pare che la Francesca Balzani (assessore al Bilancio ed ex allieva del fiscalista Victor Uckmar) appena letto il dossier si sia scompisciata convulsamente dal ridere.
Genova demenziale ...
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