DIRITTI UMANI

I bambini del Mali come cani-guida per i ciechi

Nel Mali tanti bambini passano la vita al servizio degli anziani ciechi. Una tradizione antica e radicata, ma di fatto una forma di schiavitù che va combattuta.

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di Claudia Pecoraro

missione italiana ridare luce
Nell'ospedale di Mopti, i medici italiani della missione umanitaria “Ridare la luce” dal 2004 operano gratuitamente e spesso restituiscono la vista ai ciechi
In questo Stato dell’Africa subsahariana, peraltro uno tra i cinque più poveri del mondo, numerosi ragazzini non hanno il tempo di correre e giocare insieme agli altri, perché hanno un compito preciso ed importante.

Vivono tutta la vita al fianco del non vedente, quasi sempre anziano, a cui sono stati affidati. Non lo abbandonano mai, lo accompagnano per strada, alla moschea, al mercato, a chiedere l’elemosina, ovunque.

Li chiamano “bambini guida” e nel Mali si incontrano dappertutto, essendo endemici i problemi alla vista in questo Paese. Sono facili da riconoscere: camminano dietro o davanti l’anziano cieco, a volte si tengono per mano, più spesso reggono ognuno un’estremità di un bastone.

Di norma, il bambino o la bambina sono i nipoti della persona da accompagnare, ma nelle zone più povere e desertiche non sono rari gli esempi di genitori che vendono uno dei loro figli o lo cedono affinché riceva vitto e alloggio. Se l’anziano infatti “ruba” la loro infanzia, ha almeno l’obbligo di provvedere ai loro bisogni più elementari. Banale dirlo, per questi bambini non è possibile andare a scuola. Vero è che studiare qui è un lusso per pochi.

Nel Mali l’aspettativa di vita è di 48 anni, mentre un bambino su cinque non arriva al quinto anno di età. Gli anziani sono quindi considerati un bene prezioso per la comunità, ne custodiscono la storia e le tradizioni orali.

bambini guida mali
I bambini guida” nel Mali si incontrano dappertutto, essendo endemici i problemi alla vista in questo Paese
In questo Paese il tasso di cecità è il più alto del mondo e costituisce un’emergenza sanitaria e sociale. Le malattie agli occhi sono quasi sempre di origine infettiva, ma sono aggravate da mancanza di cure, malnutrizione e condizioni climatiche. Una delle patologia più diffuse è la cataratta, semplice da guarire in Occidente. Nel Mali tuttavia un intervento chirurgico costa circa 80 euro, quando il reddito medio di una famiglia è di 45 euro al mese.

Nell’ospedale di Mopti, i medici italiani della missione umanitaria “Ridare la luce” dal 2004 operano gratuitamente e spesso restituiscono la vista ai ciechi. I malati arrivano a centinaia, anche dai villaggi più remoti, e si accampano nel cortile aspettando il proprio turno.

Nella maggior parte dei casi, quando gli interventi vanno a buon fine, nonostante gli anziani potrebbero tornare a casa senza guida, i bambini continuano spontaneamente a sorvegliarli, a fare quello che hanno sempre fatto.

Compagni inseparabili, silenziosi, affidabili, che agli occhi degli Occidentali appaiono naturalmente come bambini sacrificati alla loro infanzia, ai loro diritti, al limite della schiavitù. Dall’altra parte si tratta di una consuetudine fondata su una logica sociale condivisa per i maliani, nella cui società diventare un bambino-guida può non essere il peggio.

24 Giugno 2009 - Scrivi un commento
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