A finire nei cassonetti, poi, non sono soltanto gli avanzi delle nostre tavole o i prodotti andati a male nel frigorifero: lo spreco inizia dai supermercati che, quotidianamente, si disfano della merce prossima alla scadenza e quindi rimasta invenduta sugli scaffali. Eppure, quegli alimenti potrebbero trovare una destinazione ben più dignitosa della spazzatura, se solo si approfittasse dell’ “ultimo minuto” di vita del prodotto.
Proprio questa è la filosofia che anima il Last minute market (Lmm), un servizio che comporta notevoli vantaggi a livello sociale, ambientale, economico e nutrizionale.
Prendendo vita dal presupposto che “non bisogna sprecare nemmeno un minuto e neanche un prodotto”, Last minute market, progetto di sviluppo locale sostenibile e di responsabilità sociale d’impresa, offre servizi che permettono il recupero delle merci invendute, senza valore commerciale ma ancora idonee per essere utilizzate, che (raccolte mediante il meccanismo del dono) vengono quindi messe a disposizione di enti e associazioni che aiutano persone in condizioni di disagio sociale.
Last minute market – progetto interdisciplinare coordinato del Prof. Andrea Segrè, attuale Preside della Facoltà di Agraria di Bologna – nato nel 1998 come attività di ricerca del Dipartimento di Economia e Ingegneria dell’Alma Mater Studiorum dell’Università di Bologna, dal 2003 rappresenta una realtà imprenditoriale con iniziative attive sia in Italia che all’estero.
Le regioni italiane coinvolte sono la Sicilia, la Sardegna, l’Abruzzo, la Toscana, l’Emilia Romagna, il Veneto, la Lombardia, la Liguria ed il Piemonte.
Per fare un esempio degli effetti positivi indotti da Lmm si pensi che in Sardegna, nel periodo compreso tra marzo e dicembre del 2006, attraverso il ritiro di merci in scadenza da due punti vendita (Conad e Carrefour), sono stati recuperati 31.056 chilogrammi di prodotti (726 kg di bevande, 13700 kg di frutta e verdura, 4000 kg di latticini e insaccati, 2130 kg fra carne e uova, 3500 kg di scatolame e 7000 kg di pane). Beneficiari sono stati la Mensa della Caritas e la Mensa delle suore del Buon Pastore, entrambe nel territorio cagliaritano.
Proposte diverse, quindi, ma animate dalla volontà di trasformare lo spreco in risorsa a disposizione di chi ne ha bisogno e dall’intenzione di salvaguardare l’ambiente liberandolo da tonnellate di rifiuti.
Peraltro, come ha rilevato anche Maurizio Pallante in una sua recente intervista, l’aspetto della compatibilità ambientale, intrinseco a Last minute market, si fonde, in tali progetti, con la promozione di rapporti umani che non siano basati soltanto sulla mercificazione ma che abbiano al centro la capacità di creare relazioni positive e costruttive tra le persone.
18 Marzo 2009 - Scrivi un commento