Il primo “Locale della Decrescita” d’Italia, indicato dal Mdf come modello, è il “Crotin 1897” di Maretto, sulle colline piemontesi dell’Astigiano.
Un’azienda familiare: la madre, Daniela Rezza, veterinaria, e i tre figli: Federico, viticoltore da poco laureato in agraria, e i gemelli Marcello e Corrado, studenti iscritti della medesima facoltà dell’ateneo torinese. “Aprire l’agriturismo è stata una scelta di vita: un sogno inseguito con tenacia, frutto di sacrifici ma destinato a regalare grandi soddisfazioni, a cominciare dalla vendemmia”. Il “Crotin” produce infatti 20.000 bottiglie di vino biologico: rosso del Monferrato, bonarda, freisa e altre varietà tipiche, tra cui un delicato passito.
Se Federico si divide tra vigna e cantina, Marcello se la cava benissimo ai fornelli. E Corrado, oltre a dare una mano nella gestione delle quattro camere della locanda, ha imparato a impastare e sfornare un ottimo pane: “La farina – spiega – fa poca strada: proviene da un mulino qui vicino”. Così come le nocciole, ingrediente-base della torta langarola che è la specialità di Marcello, abile anche nell’autoproduzione di ottimi salumi. “Le carni – precisa la madre, Daniela – vengono dalle fattorie qui intorno: tutti animali allevati in modo sano e tradizionale, secondo antichi dettami”. Brevissimo anche il percorso di frutta e verdura: merce che arriva direttamente dall’orto. O, al massimo, dalle cascine confinanti. “In questo modo, incentiviamo l’economia locale e contribuiamo ad abbattere consumi, trasporti e inquinamento”.
“E’ esattamente questa la filosofia dei “Locali della Decrescita Felice”, chiosa Maurizio Pallante, frequentatore della prima ora del “Crotin”, deliziosa oasi di silenzio, dotata persino di piscina. “Non si tratta, infatti, di praticare rinunce: solo di abbattere inutili sprechi. E di impegnarsi non soltanto per l’ambiente, ma anche in senso sociale, con iniziative di solidarietà come ad esempio il “last minute market”, la periodica cessione a mense caritative di alimenti prossimi alla scadenza”. A Maretto, inoltre, il recupero dell’eccedenza è organizzato in modo sistematico. “Cibi e bevande che restano sul tavolo a fine pasto – spiegano i ragazzi – vengono consegnate agli avventori, che possono portarsi a casa gli avanzi”. Un amico, Alberto Brosio, ha ribattezzato “Avanzino” il servizio, mettendo a disposizione confezioni adeguate: contenitori igienici per gli alimenti e un tappo speciale, di sicurezza, per le bottiglie di vino. “Il tutto, imbustato in eleganti confezioni di carta riciclata”.
L’esperienza virtuosa del “Crotin” di Maretto è destinata a fare da battistrada, dice Pallante, che ha personalmente apposto, all’ingresso del locale, la vetrofania appositamente realizzata per contrassegnare i “Locali della Decrescita Felice”. “Chiederemo ai circoli della Decrescita sparsi in tutta Italia di segnalare locali con requisiti ecologici analoghi: l’obiettivo è quello di creare un circuito promozionale, un network capace di contribuire a sostenere l’economia locale e incentivare la scoperta di territori di pregio ambientale, coi lori sapori e le loro reti di socialità basate sull’autoproduzione, sull’acquisto solidale mediante i Gas, sull’incentivazione delle filiere corte”. L’agriturismo di Maretto, naturalmente, ha aderito con entusiasmo all’iniziativa: “Non da oggi ci battiamo per la tutela dell’ambiente e la riscoperta del “saper fare”, siamo perfettamente in sintonia con Maurizio Pallante e le sue proposte: le pratichiamo tutti i giorni”.
Benvenuti, dunque, nella Decrescita felice di Maretto: il pranzo è servito.
17 Marzo 2009 - Scrivi un commento