Come loro, tanti altri, in tutta Italia, temono di veder sfumare la possibilità di rientrare delle spese, perché l’articolo 29 del decreto legge 185/2008 limita la possibilità di usufruire dello sconto per gli interventi di riqualificazione energetica, rende più complicato e discrezionale l’iter per accedere agli sgravi. E in molti hanno risposto oggi all’appello di Legambiente e di Assolterm, invadendo piazza Montecitorio sotto una pioggia battente. Un’alleanza inedita di cittadini, associazioni e rappresentanti di aziende, insieme a un gruppo di pinguini, simbolo dell’urgenza della lotta al mutamento climatico, ha chiesto a gran voce di fermare il provvedimento che taglia gli incentivi del 55% per le fonti rinnovabili e il risparmio energetico. Che rappresentano per le famiglie una possibilità concreta di risparmio, per le imprese una prospettiva di innovazione e di lavoro, per l’Italia un opportunità di ridurre importazioni di combustibili fossili e emissioni.
“Togliere la retroattività per il 2008, come ha proposto Tremonti, non è sufficiente" - dichiara Edoardo Zanchini, responsabile Energia di Legambiente - "chi si è indebitato convinto di poter contare sugli incentivi e non ha ancora finito l’intervento, rischia di non poter contare sulle detrazioni per il 2009. Ed è sbagliato fissare una cifra massima complessiva per le detrazioni, superata la quale le domande sono escluse" - continua Zanchini - "perché porterà a fermare tutti gli investimenti nel risparmio energetico. Nessuna impresa, nessuna famiglia sceglierà le tecnologie migliori e gli interventi più costosi, che permettono realmente di ridurre i consumi. Il provvedimento spingerebbe le aziende delle rinnovabili verso l’estero e il settore edilizio a tornare al nero".
Un contro senso vero e proprio, in un periodo di crisi qual è quello attuale. Negli ultimi due anni, infatti, gli incentivi sono stati utilizzati da 250mila cittadini, mettendo in moto un giro di affari di oltre 3miliardi di euro e consentendo l’emersione del nero e l’attivazione di una nuova economia. Per le famiglie che hanno realizzato alcuni degli interventi consentiti dagli incentivi - cambio degli infissi, caldaie a condensazione, pannelli solari termici, riscaldamento a pavimento, cappotto termico delle pareti e del tetto - il risparmio in bolletta è stato rilevante: fino a 1000 euro l’anno. Chi ha coibentato casa, ha dimezzato il costo del riscaldamento, chi ha installato una caldaia a condensazione taglia la bolletta di circa il 30%, chi ha installato un pannello solare termico può ridurre la bolletta energetica del 20-40%.
Oltre al risparmio dei privati, gli incentivi sono anche un importante volano per una nuova economia che genera lavoro e produce ricchezza. Nel 2008 il provvedimento ha mosso interventi pari a 1,8 miliardi di euro, generando immediatamente Iva, Ires e Irap. Non rappresenta, quindi, come dice Tremonti, solo un minor introito fiscale per lo Stato.
“Il rimborso degli interventi è inoltre spalmato su 3 anni" - aggiunge Zanchini - "termine che si può estendere anche a 5, purché si ripristini la versione originale del provvedimento garantendo la certezza delle detrazioni, che è l’unica possibilità di non bloccare gli investimenti. Nel frattempo, bisogna puntare a elevare gli standard degli interventi edilizi anche attraverso la certificazione energetica in edilizia e l’integrazione delle fonti rinnovabili e ridurre gli spazi del sommerso, affinché questi interventi diventino in breve tempo la pratica normale e si possa allora fare a meno degli incentivi”.
Se le detrazioni verranno ridotte non ci sarà più certezza per chi realizza gli investimenti. E per una esperienza virtuosa come quella dei Gruppi di acquisto solare forse non vi sarà più futuro: quarantadue famiglie stanno installando impianti solari termici e fotovoltaici in Comuni del Veneto orientale (Ceggia, Portogruaro, Torre di Mosto, San Stino di Livenza e Marcon) grazie al lavoro dello sportello energia di Legambiente che, oltre a informare i cittadini, ha organizzato una gara di acquisto collettiva che ha ridotto il costo degli interventi del 15%. I vantaggi di questo modello di gruppo d’acquisto sono straordinari: si riduce la spesa dell’intervento, si installano impianti certificati e garantiti, le famiglie tagliano la bolletta energetica e si risparmiano 82 tonnellate l’anno di emissioni di CO2.
10 Dicembre 2008 - Scrivi un commento