

Un’illegalità diffusa e reiterata negli anni dovuta a mancati controlli, pescherecci pirata e porti fantasma, trasferimenti non registrati di tonni vivi in allevamenti all’estero, mercati irregolari, criminalità organizzata presente e operante sui mercati remunerativi del tonno rosso, registrazioni di vendite e catture improprie e fuori dal dettato comunitario.
Il WWF consegnerà i risultati della ricerca al Ministro delle Politiche agricole e forestali Luca Zaia, alla Commissione pesca dell’Ue, alle autorità preposte ai controlli in uno spirito collaborativo e nella convinzione che solo un lavoro di stretta sinergia tra tutti gli enti preposti possa davvero dare i risultati sperati nel controllo dell’illegalità nella pesca del tonno rosso nei nostri mari.
Nel corso dell’estate 2008 l’UE aveva deciso, infatti, di chiudere la stagione di pesca del tonno con due settimane di anticipo, chiusura che ha di fatto - a detta del Ministero - impedito all’Italia di raggiungere le quote fissate dall’ICCAT (Commissione Internazionale per la Conservazione del Tonno Atlantico) vale a dire 4162,71 tonnellate.
Secondo il WWF invece la quota di tonno rosso pescata in eccedenza è stata minimo di oltre 700 tonnellate nel 2008. I risultati cui si giunge nel dossier sono in contrasto quindi con i dati che il Ministero italiano aveva inviato questa estate a Bruxelles.


“Lo scenario obbliga tutti gli attori coinvolti a smettere ipocrisie e scorciatoie – conclude Venini - La popolazione del tonno rosso è prossimo al collasso commerciale e questo è dovuto a chi gestisce in modo non sostenibile e senza scrupoli la pesca. Il WWF chiede dunque una moratoria di 3 anni sulla pesca del tonno rosso in Mediterraneo e invita il Ministro Zaia a ritirare il ricorso presentato presso la Corte europea, per chiedere di rivedere le decisioni prese. Con il nostro dossier, da oggi Ministro, Commissione e autorità avranno uno strumento in più per capire quanto fuori controllo sia la pesca di questa specie, avranno dati e notizie per poter avviare indagini contro illegalità e irregolarità di ogni genere. 
La scorsa settimana, la Commissione scientifica dell’ICCAT ha reso noto il suo verdetto sulla pesca del tonno rosso in Mediterraneo nel 2007: 61.000 tonnellate sono state prelevate, vale a dire il doppio della quota legale, con uno stock riproduttivo in crisi, essendo solo il 36% rispetto a 30 anni fa.
Il prossimo incontro dell’ICCAT si terrà a Marrakech, in Marocco, dal 17 al 24 novembre 2008. L’auspicio, come perfino la prestigiosa rivista scientifica Nature raccomanda in un articolo dedicato al Tonno rosso, è che le Parti decidano la chiusura, seguendo le indicazioni del WWF, fin tanto che permarranno forme di illegalità e insostenibilità tanto diffuse.
7 Ottobre 2008 - Scrivi un commento
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