L'Unione Europea tutela il tonno rosso
Il Coreper, Consiglio dei rappresentanti permanenti dell'Unione Europea, ha raggiunto un accordo molto importante che prevede l'inclusione del tonno rosso e del corallo nell'Appendice I della Convenzione CITES. Le associazioni ambientaliste hanno accolto con grande entusiasmo questa nuova decisione.
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E' necessario agire con urgenza per la conservazione del tonno, così come degli squali, del corallo e di altre specie Le associazioni ambientaliste Greenpeace, LAV, Legambiente, Marevivo e WWF accolgono con favore l’accordo raggiunto dal Coreper, il Consiglio dei rappresentanti permanenti dell’Unione Europea, che prevede l’inclusione del tonno rosso nell’Appendice I della Convenzione CITES e la conseguente
messa al bando del commercio internazionale. I 27 membri UE si uniscono così al già folto gruppo di sostenitori della Proposta, come gli Stati Uniti che insieme all’Ue sono i maggiori assegnatari delle quote di tonno rosso.
L’auspicio è che alla prossima Conferenza delle Parti, che si terrà a Doha dal 13 al 25 marzo, l’Unione Europea riesca a far comprendere a tanti altri Paesi la necessità di agire con urgenza per la conservazione del tonno, così come degli squali, del corallo, delle specie di piante che si vuole inserire in CITES e di tutte quelle specie per cui vi siano chiari segni di necessità di controllo del commercio.
Le associazioni ambientaliste Greenpeace, LAV, Legambiente, Marevivo e WWF ritengono, tuttavia, che la messa al bando del commercio internazionale del tonno rosso, conseguente all’inclusione nell’Appendice I, debba attuarsi a partire dalla decisione di inclusione e, soprattutto, senza inutili ritardi.
17 Marzo 2010 -
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