Gli animali usati per questa barbarie in alcuni casi vengono catturati nel loro ambiente naturale, ma vi sono anche ditte che allevano appositamente animali da vendere ai laboratori oppure ditte che vendono animali con particolari mutazioni genetiche che li rendono più adatti ad alcuni esprimenti.
Si va dai più comuni test di tossicità sui piccoli roditori (che comportano avvelenamenti e agonie atroci), agli altrettanto comuni test sul comportamento (che vengono spesso effettuati modificando le reazioni cerebrali con stimolazioni elettriche). Questa è la "vita" delle cavie da laboratorio.
Dai rapporti redatti dagli stessi vivisettori emerge una realtà raccapricciante: vengono ad esempio estirpati gli occhi a gatti e scimmie, oppure viene loro asportata la calotta cranica per conficcare elettrodi nel cervello; ai cani viene aperto l’addome per provocare artificialmente ostruzioni intestinali o per legare i vasi sanguigni, gli vengono rotte le ossa per poi tentare di ripararle.
L’anestesia per legge può essere evitata se la finalità dell’esperimento lo richiede e comunque il risveglio dall’anestesia può comportare dolori allucinanti. La morte per l’animale può rappresentare una vera e propria liberazione. Gli animali utilizzati appartengono alle più svariate specie: in maggioranza sono roditori (topi, ratti, cavie, criceti, conigli, porcellini d’India) ma vengono usati anche pesci, anfibi, cani e gatti, maiali, scimmie, volatili, bovini, ovini e tartarughe.
Nella maggior parte dei casi sia gli animali sia gli strumenti per vivisezionarli sono pagati con il denaro dei contribuenti, che i governi danno agli istituti di ricerca ma la vivisezione si finanzia anche con denaro privato, sotto forma di donazione, e con il denaro che le case farmaceutiche e le altre multinazionali versano per la ricerca.
La legge svizzera è molto permissiva anche confrontata con quella di altri paesi; qui, come altrove, la legge obbliga a testare tutte le nuove sostanze chimiche che vengono messe sul mercato e permette che nei laboratori siano inflitti agli animali gli esperimenti più dolorosi senza anestesia.
Secondo l’articolo 16, comma 2, della legge sulla Protezione degli animali (LPDA), si può sperimentare senza anestesia se lo scopo dell’esperimento lo richiede. Vi sono esperimenti molto crudeli (come ad esempio quelli riguardanti le reazioni delle aree celebrali e nervose) che richiedono che l’animale sia completamente sveglio; i laboratori inoltre lavorano in modo segreto e quasi inaccessibile e anche le possibilità di conoscenza reale e quindi di intervento sono molto limitate.
Viene da chiedersi come sia possibile non considerare la vivisezione come un crimine contro l’etica e un insulto contro la scienza. Secondo chi scrive e anche secondo molti scienziati, la vivisezione non andrebbe regolamentata, ma semplicemente abolita.
Per toccare con mano la realtà della vivisezione in Svizzera www.lscv.ch
21 Gennaio 2008 - Scrivi un commento
quanti animali soffrono....troppi.
bisogna fermare tutto questo.
l'uomo è lapeggior specie che possa esistere.
alessia