In autunno, inverno e primavera farà almeno 2 gradi più caldo, mentre in estate la colonnina di mercurio supererà i dati attuali di 3 gradi. Le piogge aumenteranno del 10% in inverno ma diminuiranno del 20% in estate. Il tempo secco provocherà una minore offerta di acqua nei mesi estivi e in quelli autunnali, con conseguenze sull'agricoltura e sulla produzione di elettricità, precisa il rapporto. Secondo i ricercatori sarà necessario ottimizzare la gestione dell'acqua e predisporre anche ripari in vista delle piene invernali che si faranno più frequenti.
Le ondate di caldo avranno anche conseguenze dirette sulla salute della popolazione: il tasso di mortalità aumenterà e nel paese si potrebbero diffondere malattie tropicali. Le imprese dovranno inoltre far fronte a prestazioni di lavoro ridotte a causa delle condizioni climatiche. A metà del secolo il turismo alpino sarà particolarmente sotto pressione, da una parte per il ritiro dai ghiacciai, dall'altro per i disagi che i grandi eventi atmosferici potrebbero provocare alle vie di comunicazione. Il settore dovrà quindi compensare puntando sulla stagione estiva.
Lo studio rileva peraltro che le conseguenze del riscaldamento climatico si faranno sentire in Svizzera anche se nei prossimi decenni saranno ridotte le emissioni di gas ad effetto serra, perché queste misure avranno effetto solo a lungo termine. I ricercatori sottolineano comunque l'importanza di un'azione immediata per limitare in parte le conseguenze negative.
A questo punto non c'è da stupirsi se Cantoni e Federazione fanno fronte comune per rimediare a queste problematiche con nuove infrastrutture contro le calamità naturali che, alle tasche dei cittadini fanno male, ma alla loro salute gioveranno parecchio. C'è da stare tranquilli: come l'aviaria - che si è fermata prima della dogana in entrata per la Svizzera ed il terremoto di 6 gradi della scala Mercalli che nel 2003 registrato a Varese e Como ma che a un mtero oltre il confine non si avvertì e come le acque del Ceresio (conosciuto come Lago di Lugano) che sul versante italiano risulta inquinato, mentre su quello elvetico i chimici non riscontrano alterazioni batteriologiche; così anche i drammatici cambiamenti del clima circumnavigheranno la Sizzera e la lasceranno immune ad ogni male.
13 Gennaio 2008 - Scrivi un commento