Effettivamente, trovo qualche difficoltà nello smentire queste convinzioni: buona parte dei problemi che il mondo sta faticosamente fronteggiando oggi – dal riscaldamento globale alla povertà diffusa, dallo sradicamento culturale alle guerre – hanno in qualche modo origine da strategie economiche, molto spesso mirate alla realizzazione di quel fantomatico mercato globale in cui gli esseri umani avrebbero la sola e unica funzione di produrre e consumare.
A livello più astratto, si può dire che l’errore di fondo sta nel primato che l’economia detiene oggi su tutte le altre sfere della società: la politica, la cultura, i rapporti sociali, la ricerca scientifica, la scuola, la sanità sono tutti ambiti che vengono declinati in chiave economica, che vuol dire avere come obiettivo primario, spesso esclusivo, il conseguimento di un utile, da raggiungere tramite l’ottimizzazione di ciò che funziona e lo scarto di ciò che invece non rende, proprio come si fa in un’azienda.
Tuttavia, questa è una visione distorta e l’economia non è certo il male assoluto. Sicuramente la colpa di questa diffidenza e ostilità è da attribuire a tutti quei soggetti che hanno usato e usano gli strumenti economici in maniera scorretta e dannosa nei confronti del prossimo: le banche private, le banche nazionali che attuano il perverso meccanismo del debito e del signoraggio, i governi che le spalleggiano, i grandi speculatori internazionali che effettuano strategie aggressive e lesive nei confronti di molti per accrescere il proprio patrimonio, le multinazionali che creano condizioni ambientali e sociali disastrose allo scopo di ottenere un buon terreno dove impiantare i propri impianti produttivi e via dicendo.
La moneta, i beni e i servizi, i mercati, gli istituti di credito, persino il debito pubblico sono strumenti per loro natura neutri, che in quanto tali possono essere utilizzati in maniera corretta o scorretta, per fare del bene o per fare del male, per creare benessere e ricchezza oppure miseria e povertà. È indubbio che i “cattivi” che ho elencato prima fanno un uso improprio e malefico di tali strumenti e le conseguenze di ciò sono sotto gli occhi di tutti.
Tuttavia, siccome dobbiamo essere ottimisti e propositivi, ritengo giusto presentare qualche esempio di esperienze, istituti e progetti che fanno un utilizzo virtuoso dell’economia. È questo il caso di quello che è stato chiamato Error 104 – Errore nel sistema, un esperimento che rappresenta ottimamente la contrapposizione fra un l’utilizzo cattivo e virtuoso dell’economia e in particolare del denaro. Una persona ha compiuto poco tempo fa un conteggio che prevedeva un’ipotetica suddivisione dell’ammontare della manovra finanziaria “salva banche” che il governo americano ha messo in atto – 700 miliardi di dollari – fra tutti gli abitanti del pianeta.
La campagna collegata all’errore 104 si chiama Save for good, letteralmente “risparmiare per il bene”, e ha l’obiettivo di sensibilizzare e formare istituti di credito, associazioni, ONG, enti locali e istituzioni nazionali per avviare e sostenere attività volte a migliorare le condizioni socio-economiche dei paesi del Sud del mondo.
Della Rete Italiana di Microfinanza fanno parte anche diverse MAG – Mutue Auto Gestioni –, delle cooperative finanziarie nate negli anni settanta (la prima MAG è stata fondata nel 1978 a Verona) e diffusesi in tutto il nord Italia, con l’obiettivo di sostenere progetti eticamente validi attraverso condizioni e tassi agevolati, solidali e meno penalizzanti di quelli concessi dalle banche tradizionali. Qualcosa di molto simile alla Banca Etica, un istituto di credito che, secondo un ragionamento che oggi verrebbe comunemente definito paradossale, opera in campo finanziario ispirandosi ai principi della responsabilità etica, della partecipazione agli utili di tutti i soggetti che contribuiscono a conseguirli, della trasparenza, dell’inclusione e del miglioramento delle condizioni economiche di tutti.
Questo breve articolo ha il modesto obiettivo di lanciare un messaggio, mettere la classica pulce nell’orecchio, con la speranza che chi lo legge capisca che esiste un’alternativa. In futuro torneremo di nuovo sull’argomento e forniremo altre interessanti informazioni sulle tante possibilità di utilizzare correttamente e consapevolmente gli strumenti economici; speriamo però di aver suscitato in voi un po’ d’interesse per questi temi e che cominciate sin da subito a investire il vostro denaro, anche solo una piccola parte, in modo consapevole e davvero fruttuoso, non solo dal punto di vista economico.
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Saluti.