Tralasciando l’“umorismo disperante” di Woody Allen, passiamo a parlare di bambini e di regali, tema particolarmente “caldo” in periodo pre-natalizio.
Bambole, giocattoli, orsacchiotti (solitamente di peluche, non vivi)… purtroppo o per fortuna moltissimi bimbi ne possiedono in grandi quantità. “Ha già tutto, cosa gli compriamo?”: ecco l’angosciante interrogativo che attanaglia nonni, zii e parenti vari ogni qualvolta si trovino a dover decidere cosa regalare al pargolo di turno.
Bene, un’idea potrebbe essere quella di regalare al fanciullo una bellissima educazione ecologica ed un po’ di sano consumo critico. Il tutto, ovviamente, sottoforma di oggetti e giocattoli che possano divertire ed incuriosire il bambino.
Vediamo qualche esempio.
Tutti i piccoli sono estremamente curiosi e desiderosi di esplorare l’universo che li circonda. Bene, perché allora non andare all’avanscoperta muniti di un bel paio di scarpe eco-sostenibili, magari realizzate con materiale ecologico e provenienti dal mercato equo e solidale?
Le alternative sono varie: sul web ce n’è per tutti i gusti.
Su Global Exchange Fairtrade è possibile acquistare, al prezzo di 12 dollari, le coloratissime ciabattine in tela fatte a mano dalla popolazione Lisu, tra le montagne della Cina, la Birmania e la Thailandia del nord. Le pantofoline riprendono i colori della tribù e, acquistandole, si aiutano i suoi 22 mila membri, rendendoli autosufficienti senza partecipare alla coltivazione dell'oppio.
Sicurissime sono poi anche le IsaBooties : il tessuto con cui sono prodotte supera, infatti, gli standard di sicurezza dei giocattoli. Queste calzature, realizzate senza pelle o peli di animali, sono ecosostenibili al 100%.
Se è vero che tutti i piccoli sono accomunati dalla voglia di esplorare, è altrettanto vero che ognuno di loro è un individuo unico, con i propri gusti e le proprie inclinazioni. Alcune passioni, in particolare, si manifestano spesso sin dai primi anni di vita ed è giusto per un genitore o un parente aiutare il bambino a coltivarle. In che modo? Ad esempio dotando il piccolo dei “ferri del mestiere”.
Pensate che vostro figlio sia un aspirante architetto o ingegnere?
Se il vostro bambino si diverte a sovrapporre e combinare tra loro tutti gli oggetti in cui si imbatte per casa (e sperate che almeno uno di questi resti integro), potreste appagare la sua creatività e la sua sete di progettazione regalandogli, ad esempio, le Costruzioni a Blocchi commercializzate dalla Città del sole. Si tratta di blocchi in legno naturale o colorato, di varie forme, resistenti ma molto maneggevoli, che possono essere composti e ricomposti a piacimento e il cui costo va dai 20 ai 40 euro.
L’azienda francese Carton chic propone invece la linea di casette di cartone ad incastro Archi-maison: ogni bambino può costruire un edificio a proprio piacimento. Nel caso in cui il piccolo fosse ancora più ambizioso, le costruzioni in legno di Kapla e di Citiblocs gli permetteranno di costruire addirittura un’intera città.
Se piuttosto che la musica vostro figlio sembra amare il disegno, l’arte ed i colori, Stubby Pencil Studio propone matite e pastelli in soia e in materiali riciclati, evidenziatori atossici, lavabili e in plastica riciclata al 25%, acquerelli lavabili, libri da colorare e poi ancora album da disegno, quaderni e cartoncini in carta riciclata. Inoltre, anche imballaggi e confezioni sono in materiale riciclato al 100%.
Al di là dei “ferri del mestiere”, esistono poi alcuni classici intramontabili rivisitati in chiave ecologica: è il caso, ad esempio, dei peluche o della casa delle bambole.
Ideale come primo amico di stoffa è poi il Gatto con copertina di Città del Sole, realizzato in stoffa e atossico.
Per quanto riguarda invece la casa delle bambole, l’ultima novità è rappresentata dalla Green Dollhouse. Realizzata in legno e con materiali riciclabili, la casa, firmata PlanToys, è dotata di un pannello solare, di una turbina eolica per la generazione di energia elettrica e di un barile per la raccolta delle pioggia. Inoltre, la facciata aiuta a controllare la temperatura appropriata della casa.
Del resto, il “vivere ecologico” comincia dalla casa … anche in miniatura.
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