Si profila dunque un nuovo capitolo dello scontro che oppone la valle di Susa al potere centrale: dirigenti del Pd come il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, e la presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, sono infatti allineati con Silvio Berlusconi, il cui ministro Altero Matteoli ha annunciato la riapertura entro novembre dei cantieri per i sondaggi geognostici destinati a orientare il secondo progetto Torino-Lione, in sostituzione di quello bocciato nel 2005 in seguito alla sollevazione popolare della valle di Susa.
Dopo il rinnovo dei consigli comunali la scorsa primavera, da cui è uscita confermata la sostanziale prevalenza del centro-sinistra nell’area interessata dal progetto, per bocca di Osvaldo Napoli (Pdl) il centro-destra ha apertamente proposto un patto al Pd per la gestione unitaria della Comunità montana. A Chiamparino, favorevole all’accordo Pd-Pdl sull’alta velocità, hanno risposto gli esponenti locali del Pd, schierandosi coi No-Tav. «Ci buttino pure fuori dal partito – ha dichiarato Plano, provocatoriamente – e si tengano Bassolino».
Forte del successo in Comunità montana (40 voti di scarto), ora Plano si prepara a resistere, in attesa che venga costituita la presidenza dell’altro organismo di valle, la Conferenza dei Sindaci, ambita direttamente da esponenti del movimento No-Tav. «L’alta velocità non ha niente a che vedere con lo sviluppo della valle», insiste Plano. «Potremmo anche continuare a dialogare attraverso l’Osservatorio, ma a patto che sia aperto a una nostra rappresentanza politica».
Resta da capire come il Pd (favorevole alla Torino-Lione) reagirà alla ribellione dei suoi esponenti valsusini: a marzo 2010 il voto della valle di Susa potrebbe infatti pesare nelle prossime elezioni regionali, che vedono molto incerta la riconferma di Mercedes Bresso. Altra incognita, l’atteggiamento dei valsusini di fronte alla annunciata riapertura dei cantieri, contro cui la nuova Comunità montana farà sentire la propria voce.
Articolo tratto da www.libreidee.org/
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