L’occasione questa volta è stata offerta dall’ufficializzazione del nuovo orario ferroviario 2010 di Trenitalia che entrerà in vigore il 13 dicembre, mentre la serie delle menzogne dispensate a profusione comprende sia quelle classiche, ormai un poco datate, sia alcune novità particolarmente gustose.
Quelle classiche iniziano con l’affermazione totalmente falsa secondo la quale a dicembre risulterebbe completato tutto il sistema ad alta velocità Torino – Milano – Roma – Napoli, mentre in realtà alcuni nodi cittadini non risultano affatto terminati ed i lavori per la costruzione di quello di Firenze, con relativo sottoattraversamento della città destinati a protrarsi per almeno 7 anni, non sono ancora neppure iniziati.
Per poi concentrarsi sostanzialmente intorno alla prossima inaugurazione della tratta Bologna - Firenze, quella relativa al recente processo concernente la devastazione ambientale compiuta nella costruzione del TAV nel Mugello. Si tratta di 79 km, di cui 73 costituiti da gallerie monotubo prive della seconda canna di soccorso, che avrebbero dovuto essere terminati entro il 2003 al costo di 5810 miliardi di lire, mentre entreranno in servizio con 6 anni di ritardo dopo essere costati oltre 4,8 miliardi di euro.
Tale inaugurazione dovrebbe determinare, stando alle parole di Moretti, una drastica riduzione dei tempi di percorrenza che i quotidiani riassumono trionfalmente pressappoco in questi termini:
Roma-Milano in tre ore, Milano-Napoli e Torino-Roma in 4 ore e 10 minuti, Bologna-Firenze in 37 minuti.
Ad esempio nella tratta Milano – Napoli ben 50 minuti di tempo verranno risparmiati non in virtù della folle corsa a 300km/h nelle gallerie monotubo, bensì attraverso la soppressione delle fermate di Bologna, Firenze e Roma. La stessa cosa accadrà nella tratta Torino – Roma e Milano – Roma, dove le “cifre record” fornite saranno determinate in larga parte proprio dalla mancanza di fermate intermedie.
Non occorre l’ausilio di troppa fantasia per comprendere come gli orari presentati da Moretti costituiscano una mistificazione, finalizzata unicamente a poter fornire tempi di percorrenza che possano stupire l’opinione pubblica e giustificare in qualche misura i miliardari di denaro pubblico spesi per costruire il sistema TAV. Fare viaggiare convogli ferroviari che non si fermino in città come Roma, Milano, Firenze e Bologna, risulta infatti un esercizio privo di qualsiasi logica commerciale e di servizio per i viaggiatori, volto esclusivamente ad ottenere numeri ad effetto.
Le novità riguardano invece la nuova vocazione “verde” che Moretti si sente di attribuire all’alta velocità, arrivando ad affermare: “Il completamento di tutto il sistema Alta Velocità Torino-Milano-Roma, aumentando la capacità concorrenziale del treno nei confronti dell'aereo, farà pendere ancor di più la bilancia ecologica a favore delle ferrovie. Nel 2008, grazie al trasferimento di quote di mercato dalla strada alla rotaia, nell'aria sono state riversate 27 mila tonnellate in meno di anidride carbonica.
Belle parole quelle dell’ad delle Ferrovie (ammesso che i dati relativi al trasferimento delle quote di mercato strada/rotaia siano reali) ma si tratta di considerazioni che possono valere solo ed esclusivamente per i convogli tradizionali che si muovono sulle linee ferroviarie tradizionali.
L’alta velocità rappresenta invece un mondo a parte, fatto da infrastrutture energivore, estremamente impattanti ed inquinanti costruite ex novo, che portano gli impatti, i consumi e le emissioni inquinanti del servizio TAV a superare nettamente quelle degli altri mezzi di trasporto.
Per quanto riguarda la conversione dei punti rossi così ottenuti, lasciamo alla fantasia di Moretti la massima libertà di scelta, fra il migliore sistema per inquinare e la peggiore destinazione per dissipare il denaro dei contribuenti.
Articolo tratto da Il Corrosivo
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