Cominciamo con lo spiegare, per i pochi che non ne sono a conoscenza, che per led si intendono le lucine che rimangono accese sui vari elettrodomestici e dispositivi elettronici quando non sono in uso, segnalando che l’apparecchiatura è connessa alla rete elettrica, ma non in funzione al momento, ossia è in stand-by.
I led più comuni cambiano colore, rimanendo rossi quando il dispositivo è in stand-by e diventando verdi durante il suo uso.
Per dirla in breve, nella generalità dei casi, i led non servono praticamente a nulla. Tuttavia consumano energia elettrica, il che si riflette – o almeno dovrebbe – sul consumo di energia e, di conseguenza, sull’importo delle bollette da pagare.
Fin qui, sono più o meno tutti d’accordo, ma cominciano subito ad apparire le prime divergenze: chi dice che ciascun led assorbe mediamente circa 1-2 watt di corrente all’ora, chi dice 4-5. Seguono tutte le moltiplicazioni del caso: la posizione di stand-by comporta un assorbimento di 2 Wh, moltiplicato per 20 (le ore della giornata durante la quale il televisore dovrebbe essere spento) e per 365 giorni all’anno porta ad una cifra di 14600 Wh, vale a dire 14,6 kilowattora. O ancora, se ciascuna famiglia risparmiasse 40 watt dai suoi led, considerando che le famiglie in Italia sono 35 milioni, quanti watt totali non sarebbero più necessari? 1.400.000.000!!!
Naturalmente, a fronte di chi sottolinea che cifre simili sono poca cosa, i sostenitori del contrario fanno notare che in una normale abitazione, per non parlare di un ufficio, di led ce ne sono molti: televisori, lettori dvd, stereo, videogiochi, lavatrice e lavastoviglie, computer, stampanti, condizionatori, fax, fotocopiatrici ecc. ecc.
In ogni ambiente se ne contano a decine, per cui il relativo (inutile) consumo di energia diventa significativo. Un ufficio anche piccolo, insomma, produce un certo impatto sull’ambiente e sulle tasche dei cittadini.
In un paio di siti internet vengono citati recenti studi (la fonte non è mai menzionata!) da cui sarebbe emerso che tali spie luminose hanno un’incidenza sul consumo di elettricità che varia dall’8% al 15%. Di sito in sito il disorientamento cresce: c’è chi afferma che in un anno il risparmio per famiglia non supera 1-2 euro, chi ne calcola una ventina, chi da 45 a un centinaio!
Che si tratti di molto o poco risparmio, pensiamo che un piccolo gesto come spegnere un dispositivo elettronico non dal telecomando, ma disattivando l’interruttore generale, non costa nulla se non la fatica, qualche volta, di alzarsi dal divano.
Qualcuno consiglia addirittura di staccare la spina dalla presa di corrente, mentre qualcun altro, ammettendo che questa soluzione in alcuni casi è di difficile attuazione (la presa si trova di solito in una posizione non comodamente raggiungibile), suggerisce di collocare un interruttore fra l’apparecchiatura e la presa, magari attraverso una “ciabatta”, alla quale possono venir connessi più dispositivi, da accendere e spegnere in maniera centralizzata.
Comunque sia, non occorre essere ecologisti fanatici per applicare nella vita di tutti i giorni alcuni comportamenti ecologici guidati dal buon senso. Spegnere il computer ogni volta che non ci serve, quando si esce di casa, in pausa pranzo o durante una lunga telefonata, è solo uno dei piccoli accorgimenti possibili.
La nostra coscienza ecologica sembrerebbe quindi essere messa a posto, se non si continuasse a “navigare” nel web e scoprire che anche sul lato tecnico della questione, cioè dal punto di vista degli apparecchi, viene affermata ogni cosa e il suo contrario.
Chi esorta a non lasciare televisori & co. in stand-by per evitare di lasciarli troppo tempo sotto tensione e dall’altra parte, chi, al contrario, dice che i circuiti che rimangono in tensione, ossia in stand-by, non subiscono quei microdanneggiamenti che accorciano la vita dei circuiti stessi.
C’è, naturalmente, chi rammenta che un apparecchio in stand-by, poiché non è scollegato dalla rete elettrica, oltre a consumare corrente, è soggetto a scariche elettriche in caso di temporali, e chi invece evidenzia che il continuo accendere e spegnere gli apparecchi riduce la loro durata e accelera l’usura dell’interruttore di accensione.
Personalmente, tale ricerca non mi ha chiarito alcun dubbio. Come sempre, quando si tratta di interessi economici, grandi o piccoli che siano, l’informazione viene deviata e strumentalizzata. Spegnere del tutto o lasciare in stand-by tv ed altri apparecchi? Nessuna risposta convincente. Ci rimane, come al solito, l’unica via: lasciarci ispirare dal buon senso.
4 Febbraio 2009 - Scrivi un commento
Comunque il calcolo è corretto:
10[h/giorno] * 365[giorni/anno] * 38[W] / 1000 = 138.7 Kwh/anno
Ti ringrazio per la correzione e ripeto, BISOGNA spegnere gli elettrodomestici in standby.