Sarà verde l’auto del futuro?

Ad aria compressa, ad energia solare ad acqua... Le industrie automobilistiche stanno percorrendo strade diverse, ma tutte tese a trovare combustibili alternativi al petrolio. Ci riusciranno?

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di Andrea Boretti

Deakin AirCar
Deakin AirCar, un auto ad aria compressa
Mentre il nuovo presidente americano Barack Obama si preparava a lanciare quello che oggi chiamiamo il New Deal Verde, di cui un forte rinnovamento al settore automobilistico sarà una parte fondamentale, la Ford l’ottobre scorso premiava i vincitori del suo Ford Global Challenge, una sfida lanciata ad alcune Università per la progettazione della Ford T del ventunesimo secolo, cioè una macchina semplice e poco costosa in grado di guidare e soddisfare le caratteristiche del trasporto dei prossimi anni.

Tra queste caratteristiche quella della eco-compatibilità non è sicuramente di secondo piano ed è forse proprio l’aver centrato in pieno questo obiettivo che ha dato la vittoria al Team della Università di Deakin di Melbourne.

La T2, o meglio T “quadro”, da loro progettata è infatti un’auto ad aria compressa, concettualmente simile alla Eolo presentata al Motor Show qualche anno fa ma, a quanto pare, con il vantaggio di aver risolto alcuni problemi che ne avevano fermato la messa in produzione da parte della indiana Tata.

La nuova T2 è un’utilitaria di piccola taglia con 3 posti per adulti e sfrutta l’idea di un australiano di origini napoletane, Angelo Di Pietro, il quale ha messo a punto il motore ad aria compressa, e quindi ad emissioni “zero”, di questa nuova vettura.

Altra caratteristica sono le tre ruote - che la rendono molto maneggevole negli spazi stretti - e una carrozzeria ultra-leggera, ma altrettanto resistente che permette al piccolo motore di raggiungere la rispettabile velocità di 100 km/h.

Ma la vera rivoluzione che potrebbe essere introdotta da questa nuova vettura e che le consentirebbe una rapida immissione nel mercato (si stima che il primo prototipo potrebbe essere pronto tra 3 anni circa), è data dal costo del carburante, stimato in 40-50 centesimi per un pieno di aria compressa, e dalla conseguente rete di rifornimento che potrebbe essere velocemente e semplicemente creata adattando l’esistente infrastruttura, contrariamente a quanto bisognerebbe fare con l’Idrogeno.

Auto ad energia solare
Pannelli solari sul tettuccio dellautomobile
Il sentiero sembrerebbe quindi tracciato non fosse per le alternative “verdi” che anche altre case automobilistiche stanno approntando. Parliamo in questo caso della nuova Toyota Prius con tetto fotovoltaico, presentata al Salone internazionale dell’auto di Detroit solo pochi giorni fa e già pronta per la messa in produzione, che permette all’aria condizionata di consumare meno energia e contemporaneamente diminuire le emissioni di CO2 abbattendo in maniera drastica i consumi.

Ma non basta, tra la T2 che è ancora un sogno e la Prius che invece è già una piacevole realtà, si posiziona la Genepax, un prototipo di origine Giapponese che ha sotto il cofano un motore elettrico ad acqua che permette con un litro di viaggiare per un’ora fino a 80 km/h.

Genepax, un prototipo giapponese
Un auto ad acqua non avrebbe emissioni, ma se i consumi fossero elevati potrebbe rivelarsi una medicina peggiore della malattia
Ovviamente anche questo modello si posiziona tra quelli ad emissioni “zero”; c’è da chiedersi però se l’utilizzo massivo di una fonte di alimentazione primaria come l’acqua non possa portare alle aberrazioni che viviamo oggi con i biocarburanti, che hanno portato alle stesse il prezzo di un alimento fondamentale come il mais e che hanno dirottato verso la produzione di carburante interi raccolti destinati all’alimentazione delle popolazioni affamate.

Ad ogni modo, che sia mossa dall’acqua, dal sole, dall’aria compressa, o da un mix di fonti, l’automobile del prossimo futuro sta rapidamente dimenticando i carburanti fossili. Che questa sia una scelta o un’inevitabile necessità lo scopriremo presto. Quel che è certo è che sarà comunque una svolta epocale.

27 Gennaio 2009 - Scrivi un commento
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