Viaggio energetico tra le “fonti rinnovabili”

Il problema energetico in questi mesi è tornato prepotentemente alla ribalta a seguito dell’ondata eccezionale di freddo che ha attanagliato l’Europa cui ha fatto seguito una considerevole riduzione di somministrazione di gas da parte della Russia verso i paesi importatori. Proviamo ad approfondire la questione.

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di Paola La Manna


PERCHE’ SUSSISTE UN PROBLEMA ENERGETICO?

In due parole: per la domanda inarrestabile di energia e per l’inquinamento da gas serra, dovuto principalmente ai mezzi di trasporto e alla produzione elettrica. Nel 2030, sulla base delle previsioni dell’International energy agency, il fabbisogno di energia nel mondo sarà superiore di circa il 60% rispetto al 2002 e i settori termoelettrico e trasporti, dove continuerà a prevalere il consumo di prodotti petroliferi pari al 95% del totale, saranno responsabili di ben il 70% di questa crescita. Le emissioni da anidride carbonica registreranno un aumento di oltre il 60% rispetto al 2002, di cui quasi l’80% sarà originato dalla crescita dei consumi energetici dei paesi non industrializzati che, in gran parte, non hanno sottoscritto accordi vincolanti con il protocollo di Kyoto, e per i quali l’energia rappresenta un mezzo indispensabile per raggiungere un livello socio economico accettabile. In Italia la crescita delle emissioni si posiziona nella fascia alta dei Paesi europei, con un +13% rispetto al 1990.

La domanda di energia registra una crescita incontrollata mentre il mondo non sarà in grado di sostenere la domanda di 120 milioni di barili di petrolio al giorno, previsti per il 2020.

L’economia mondiale è di fronte ad un cambiamento di portata apocalittica.


La nostra civiltà, basata interamente sul petrolio e le sue necessarie trasformazioni, richieste dalla crescente scarsità del greggio, è posta di fronte ad una sfida di incommensurabili dimensioni: 4/5 del petrolio consumato viene da giacimenti scoperti prima del 1970 ed anche trovando un nuovo giacimento grande come Ghawar in Arabia Saudita (evento peraltro escluso dalla scienza geologica) il fabbisogno mondiale potrebbe essere soddisfatto soltanto per altri 10 anni, anche se le previsioni in tal senso sono state storicamente smentite dai fatti.

LA SFIDA AL PETROLIO E’ POSSIBILE?

No, finché non si svilupperanno nuove tecnologie a bassi costi di produzione.

QUALI LE STRADE PERCORRIBILI?

Risparmio energetico

Fonti rinnovabili

PERCHE’

- Le potenzialità del risparmio energetico potrebbero essere prodigiose. Qualche esempio? Le centrali elettriche americane sprecano più energia, sotto forma di calore, di quanto sarebbe necessario per alimentare l’intera economia giapponese: soltanto il 15% dell’energia racchiusa in un gallone di petrolio raggiunge le ruote delle automobili; meno di 1/4 dell’energia emanata da un forno raggiunge il cibo.

- Una pala eolica meno costosa e sfruttata al massimo, nel posto e nel modo giusto, piuttosto che un pannello solare tremendamente più efficiente potrebbero cambiare il percorso del nostro cammino energetico. Prima che sia troppo tardi, i governi devono investire ora sulla ricerca di nuove fonti e sullo sviluppo di quelle rinnovabili esistenti.


OGGI

Il mondo produce, oggi, da tutte le nuove fonti rinnovabili messe insieme: eolico, biomassa , solare termoelettrico e solare fotovoltaico, geotermia, rifiuti, meno del 2% dell’energia elettrica che consuma.Quanto a produzione di queste fonti, l’Italia è già al terzo posto in Europa coprendo però solo il 4% dell’energia consumata dal Paese.

Il domani? Se volete saperne di più leggeteci la prossima settimana perché il nostro “viaggio energetico” continua…

5 Febbraio 2008 - Scrivi un commento
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