Ci siamo assuefatti in modo automatico ad acquistare qualsiasi cosa crediamo possa servirci, senza chiederci se effettivamente ne abbiamo bisogno, alimentando una mentalità consumistica e superficiale che, ahimè, si ritrova anche tra i più piccoli. Un tempo le nostre nonne, essendo abituate ad avere poco e non conoscendo cosa fosse lo spreco, si cucivano le bambole con gli avanzi delle stoffe utilizzate dalle loro mamme per imbastire gli abiti a tutti i componenti della famiglia.
Non si buttava nulla perché qualsiasi cosa, se non serviva più, la si poteva scambiare con altri beni tra i vicini. Una forma mentis lontana dalla nostra. Fortunatamente ci sono ancora proseliti di “questo vecchio modo di pensare”: si tratta degli “intelletti” più lungimiranti che, avvistando in anticipo l’abisso verso cui siamo diretti, cercano in tutti i modi di diffondere un comportamento più consapevole che non sia rivolto solo allo sperpero e al consumo, ma che guardi anche allo scambio, al dono e al prestito degli oggetti.
Sul web sono sorti moltissimi siti dedicati allo scambio e al baratto. Tra questi, troviamo quello di Domenico Barranca, uno dei promotori di questo stile di vita, ideatore del sito www.eco-riciclo.it che è diventato il luogo di incontro tra chi vorrebbe far riutilizzare un oggetto e chi non si fa problemi ad usare oggetti di seconda mano. Da qui il nome eco-riciclo e cioè riciclaggio ecologico in quanto non si inquina per riutilizzare degli oggetti.
Ma andiamo con ordine.
"L’idea vien da lontano. Fin da bambino ho avuto la fortuna di essere stato educato seguendo i principi della sobrietà; non sono quindi mai stato abituato a comprare tutto ciò che mi poteva passare per la testa. Diventando genitore, poi, mi è capitato di poter prestare, regalare o scambiare oggetti per bambini con altri genitori.
Tutto ciò permette di non rinunciare ai propri bisogni, ma contemporaneamente di risparmiare soldi e di rispettare l’ambiente di cui noi stessi facciamo parte. Questo per me è vivere con sobrietà. Se io scambio o regalo o presto un oggetto a Tizio, allora Tizio non ha la necessità di comprare tale oggetto ma riesce a soddisfare il bisogno dell’utilizzo di quell’oggetto.
Questo, oltre a far risparmiare soldi, permette di far diminuire - anche se di poco - la produzione di quell’oggetto e diminuirà quindi anche l’inquinamento. Questo significa che aumenta il benessere delle persone. Ovviamente ne risentirà l’economia dominante, visto che il Pil diminuisce quando scambiamo anziché acquistare.
Questo perché l’attuale economia non è basata sul benessere delle persone ma, solo ed esclusivamente, sulla quantità di prodotti che vengono venduti. E’ facile immaginare che ciò comporta un maggior inquinamento e il nostro benessere reale di sicuro non aumenta.
Quindi, avendo già uno stile di vita basato sulla sobrietà, mi sono chiesto perché non fare partecipi di ciò altre persone? La cosa mi è stata anche facilitata dal fatto che sono un informatico e quindi dal punto di vista tecnico la creazione e gestione del sito è relativamente facile. Sì, perché il sito lo gestisco da solo sia nei contenuti che dal punto di vista tecnico. È tutto a mie spese”.
Il baratto ha origini molto antiche...
“L’idea è molto semplice. Mi sono chiesto come rendere più facile e sbrigativo un servizio di donazione/scambio/prestito di oggetti. Visto che chi naviga in rete, in genere possiede un indirizzo di posta elettronica allora ho pensato che bastava avere l’e-mail per poter contattare ed essere contattati. Se una persona che sta traslocando vuole disfarsi di alcuni oggetti che ha ritrovato dopo anni, non ha certo tanta voglia di doversi registrare in un sito. Basta fare la richiesta ed avere un indirizzo di posta elettronica. Quando le persone si contattano tra di loro se la sbrigano da soli senza che io intervenga. Io mi limito a fare da tramite”.
Da quanti anni è attivo il servizio? Avete notato un incremento del numero di persone che fanno riferimento al vostro servizio per donare, scambiare o prestare oggetti?
“Il servizio è attivo da metà novembre 2006 e gli accessi e l’utilizzo hanno avuto alti e bassi in base anche alla stagione. In estate ad esempio, la gente preferisce stare fuori all’aria aperta piuttosto che davanti al computer, mentre nella stagione fredda, come in questo periodo, c’è un aumento degli accessi”.
È possibile individuare chi si accosta più facilmente a questo tipo di scambio? Sono di più i giovani o ci sono anche persone di altre fasce d’età?
“Non è semplice sapere chi utilizza di più tale servizio in quanto non è richiesta nessuna registrazione. E’ facoltativo per chi ha donato/scambiato/prestato oggetti dire cosa ha fatto chiedendo alcuni dati e rispettando sempre la propria privacy. Tra coloro che spontaneamente hanno dato i loro dati, si sa che le donne non proprio giovanissime sono le persone che più frequentano e utilizzano tale servizio”.
Il servizio è attivo in tutta Italia o maggiormente nella tua provincia/regione?
"In tutta Italia. Anche se solo nella città in cui vivo, Pisa, ho potuto fare volantinaggio per pubblicizzare il mio sito, con il risultato di qualche annuncio in più rispetto alle altre città".
Il movimento per la Decrescita Felice di Maurizio Pallante è incentrato molto sulla filosofia dello scambio di un bene immateriale o di un servizio. Esiste qualche legame tra voi e il movimento per la Decrescita, dato che anche voi parlate di un sistema di vita basato sulla sobrietà?
“Attualmente non c’è nessun legame, a parte il classico scambio di banner per aumentare il numero delle visite al proprio sito. Ciò che ci lega sono le idee della decrescita. Leggendo articoli e libri ho avuto modo di conoscere le idee di Maurizio Pallante e se fosse per me lo farei Presidente del Consiglio”.
3 Dicembre 2008 - Scrivi un commento