Tema spinoso e discutibile che ha subito chiamato in causa Francesco Ferrante – responsabile agricoltura di Legambiente – che denuncia “con quanta leggerezza si stia affrontando un tema delicato e complesso come quello delle possibile contaminazione e conseguente distruzione di pregiate e famose colture tipiche italiane. Con la sperimentazione in campo aperto infatti, alcune varietà ortofrutticole tra cui vite, ulivo, fragole e ciliegie nostrane, saranno a rischio”.
Continua Ferrante chiedendo che “la conferenza Stato - Regioni blocchi i protocolli e intervenga affinché sia riconosciuta l’assoluta inadeguatezza delle misure di sicurezza presentate, che non garantiscono in nessun modo né la contaminazione del territorio né il risarcimento per l’eventuale contaminazione delle colture confinanti”.
Questa è una delle tante problematiche connesse all’utilizzo, via via sempre maggiore, che sta interessando gli ogm.
Stando alle parole di Ferrante, si avverte un impellente rischio per la biodiversità che contraddistingue il nostro Pianeta; oggi a differenza di un tempo, le varietà coltivate sono molto poche e c’è il rischio che le piante ogm prendano il sopravvento su tutte le altre, sostituendosi alle varietà locali grazie alla loro resistenza ai parassiti e ai diserbanti.
Fortunatamente, esiste un gruppo di volontari, i seed savers, che va alla ricerca delle sementi tradizionali, quelli cioè che hanno caratteristiche particolari e radici che affondano nella cultura stessa delle nostre regioni. Anno dopo anno questi semi vengono coltivati e mantenuti vivi per evitare che spariscano per sempre.
Forse alcuni agricoltori pensano di poter rimediare, attraverso la coltivazione di piante ogm, ai problemi derivanti dai parassiti e dagli insetti infestanti, ma non sanno che è già in corso una selezione genetica di erbe e di insetti che non risentono di alcun danno dalle piante ogm.
È necessario fare attenzione e valutare bene i vantaggi che, in breve tempo, possono ricavarsi dall’utilizzo di prodotti geneticamente modificati, affinché poi non siano gli eventuali svantaggi ad avere la meglio e a penalizzare fortemente l’uomo e tutte le forme viventi della nostra meravigliosa terra.
17 Novembre 2008 - Scrivi un commento