Ed infatti la verità sulla terra, sui prodotti agricoli, sul cibo viene spesso sottaciuta in nome del business, del denaro, della sopravvivenza delle multinazionali.
Anche la Pontificia Accademia delle Scienze si è allineata all’ottica del guadagno e - dal 15 al 19 maggio - come una perfetta azienda di marketing, è impegnata in un convegno a tutela degli Ogm, lavorando fianco a fianco con i militanti del bio-tech.
Eppure papa Benedetto XVI nel marzo scorso – in occasione di una sua visita apostolica in Camerun e Angola – si è battuto in maniera decisa contro lo sfruttamento del continente africano da parte delle multinazionali e contro le campagne di semina degli Ogm da esse operate. Le parole del pontefice non lasciano spazio ad alcun dubbio.
“La campagna di semina di organismi geneticamente modificati (Ogm), che pretende di assicurare la sicurezza alimentare, non deve far ignorare i veri problemi degli agricoltori: la mancanza di terra arabile, di acqua ed energia, di accesso al credito, di formazione agricola, di mercati locali, infrastrutture stradali, ecc. Questa tecnica rischia di rovinare i piccoli coltivatori e di sopprimere le loro semine tradizionali rendendoli dipendenti dalle società produttrici di Ogm.”
Ed invece, dopo neanche due mesi dalla condanna di papa Ratzinger al neocolonialismo delle multinazionali, la Pontificia Accademia delle Scienze ne invita i massimi rappresentanti in un evento dedicato all’uso del transgenico, dal titolo “Le piante transgeniche per la sicurezza alimentare nel contesto dello sviluppo” - dove gli Ogm vengono presentati come un deus ex machina per sconfiggere la fame nel mondo.
Sembra una contraddizione insolubile, ma è solo una controffensiva alle parole del pontefice da parte delle grandi multinazionali dell’agro-business. La settimana di studi è, infatti, capeggiata dal gotha delle battaglie pro-ogm Ingo Potrykus e sponsorizzata da grandi brand , tra cui l’onnipresente Monsanto.
Contro questo clima di potere incontrastato delle multinazionali agroalimentari - che coinvolge ormai quasi tutto il pianeta - il Gruppo Macro Editoriale ha preso posizione. Con forte volontà ha perseguito il desiderio di pubblicare il libro-inchiesta della giornalista francese Marie-Monique Robin, che nel mondo ha già venduto centinaia di migliaia di copie: Il Mondo secondo Monsanto – Dalla diossina agli Ogm: storia di una multinazionale che vi vuole bene.
Il nostro Gruppo crede, infatti, che tutti dovrebbero “sapere chi è questa multinazionale che sta mettendo mano alle sementi e quindi al cibo del mondo…”. Dalla sua fondazione nel 1901, l’azienda di Saint Louis ha accumulato diversi processi a proprio carico a causa della tossicità dei prodotti che impone al mercato.
Negli anni è stata accusata di negligenza, frode, attentato a persone e cose, disastro ecologico e sanitario e utilizzo di false prove. Eppure questo pericoloso gigante della biotecnologia si pubblicizza come “azienda della scienza della vita”, apparentemente convertita al verbo dello sviluppo sostenibile ed ora arriva con tutti gli onori in Vaticano.
Ma cosa sappiamo veramente degli effetti degli Ogm sulla nostra salute e quella del pianeta in cui viviamo? Non ancora abbastanza. Noi, quindi, non siamo così fermi nell’escludere che gli Ogm comportano seri rischi per l’ambiente e la salute.
Nel 2002, per fare solo un esempio, sono stati tagliati i finanziamenti a Manuela Malatesta, una ricercatrice italiana, che durante i suoi studi sugli effetti per la salute di cibo Ogm ha rilevato "modificazioni" a fegato, pancreas e testicoli nei topi alimentati con soia transgenica.
Adesso, quindi, chiediamo la verità. Chiediamo di non assistere più a convegni pro-ogm unidirezionali che non lasciano spazio alla voce della società civile e di chi da anni si batte per la fame nel mondo e contro gli Ogm. Per uno sviluppo sostenibile. A misura d’uomo e della nostra Madre Terra.
Il Mondo Secondo Monsanto
Monsanto è il principale produttore mondiale di OGM ed è una delle aziende più controverse della storia... Continua... |
ho letto "Biodiversità e futuro dell'alimentazione" di
C. Fowler e P.Mooney. e "la rivoluzione del filo di paglia" di Masanobu Fukuoka. Ho scoporto uno scenario pauroso, sembrerebbe davvero che non ci sia speranza per la biodiversità. Se non fosse che esiste una rete di cosidetti
"Seed sever" che indomiti cercano di preservare specie antiche di ortaggi e frutti. Anchio possiedo decine di varietà di semi antichi e condivido con persone che hanno la mia stessa passione, ma se permettessero l'uso degli OGM
sarebbe la fine perchè mediante l'impollinazione, tutto sarebbe contaminato. Non so se sbaglio.