E' arrivato il gelato ogm?

Una novità è in arrivo per la prossima estate: il gelato che non si scioglie grazie alla presenza di una proteina sintetica (ogm) conosciuta come “ proteina Isp” che ha avuto il via libera dalla commissione Europea. Un vero "attentato" secondo Coldiretti.

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gelato fresco
Il gelato Ogm non si scioglie grazie all'aggiunta di una proteina sintetica etichettata come " proteina Isp"
Il rischio di acquistare un gelato Ogm che non si scioglie grazie all’aggiunta di una proteina sintetica fa paura a quasi 3 italiani su quattro 72 per cento), che ritengono i cibi con organismi geneticamente modificati meno salutari di quelli tradizionali.

E’ quanto afferma la Coldiretti, sulla base di una indagine Swg, in riferimento alla notizia che con la prossima estate si potrebbe correre il rischio per la prima volta di rinfrescarsi con sorbetti transgenici che non si sciolgono grazie all’aggiunta di una proteina sintetica che ha recentemente avuto il via libera dalla Commissione Europea alla vigilia delle vacanze su richiesta della multinazionale Unilever.

La contaminazione da Ogm del prodotto alimentare piu’ amato dai grandi e dai bambini avviene con una proteina sintetica isolata originariamente da un pesce artico e riprodotta in laboratorio attraverso la fermentazione di un lievito geneticamente modificato che potrebbe essere semplicemente etichettata - sottolinea la Coldiretti - come “proteina Isp”.

Un vero “attentato” che - sottolinea la Coldiretti - mette a rischio la credibilità e l’immagine generale del Made in Italy nel mondo dove le esportazioni di gelato sono aumentate del 43 per cento in valore nel primo mese del 2009 dopo che nel 2008 le spedizioni all'estero hanno sfiorato per la prima volta i 200 milioni di euro. Il consumo di gelato annuale è stimato in Italia - continua la Coldiretti - in oltre 15 chili a persona per una spesa di 5 miliardi di euro destinati all'acquisto di coppe, coni, bastoncini e vaschette, dei quali il 60 per cento di tipo artigianale e il 40 per cento industriale.

La ricerca di genuinità nel consumo di gelato è dimostrata dal fatto che tra le tendenze della nuova stagione si è assistito al tramonto dei gusti “artificiali”, come ad esempio il puffo, ad una riscoperta dei gusti di stagione e locali ottenuti da prodotti caratteristici del territorio come la frutta. In particolare - continua la Coldiretti - si è verificata una moltiplicazione delle iniziative volte a garantire la genuinità del prodotto a partire dall'impiego di latte fresco di produzione locale al posto dei surrogati a basso costo.

Cresce la preparazione casalinga di gelati che consentono una accurata selezione degli ingredienti, dal latte alla frutta, ma sul mercato non mancano però le novità come - precisa la Coldiretti - la produzione di gelati a base di latte d'asina particolarmente apprezzato per le sue proprietà, le agrigelaterie che offrono gelati ottenuti da latte appena munto in stalla o gusti a “chilometri zero” perché ottenuti da prodotti locali che non devono essere trasportati con mezzi che sprecano energia ed inquinano l'ambiente: dall'amarone in Veneto al pistacchio di Bronte in Sicilia, dal bergamotto in Calabria ai frutti di bosco di Cuneo. Esempi di creatività che - conclude la Coldiretti - hanno ulteriormente aumentato il numero di gusti disponibili che hanno oramai superato i 600.

PER SAPERNE DI PIU' SULL'ARGOMENTO
Il Mondo Secondo Monsanto

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18 Giugno 2009 - Scrivi un commento
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6 lettori hanno commentato questo articolo:
29/6/09 02:14, elena ha scritto:
io non sono ne una chimica ne una biologa ne quant'altro, la scienza mi affascina da una parte, è come leggere una favola, ma piu vado avanti nel tempo piu trovo che serve solo a rammendare... e io sono una che non rammenda mai niente!
so solo che non so come negare in futuro a mio figlio i gelati! li faro in casa??
esiste la possibilità che si raccolgano firme per fermare questa altra novità?
a che serve un gelato così?
credo che con tutto quello che si stia sciogliendo il gelato sia l'ultimo problema.
sono arcistufa!!!
21/6/09 12:25, cosimo ha scritto:
Vi ringrazio per l'approfonfimento. Anche noi abbiamo cercato di contribuire alla diffusione di questa notizia:
http://www.avanzidipopolo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=594:gelato-ogm-no-grazie-attenzione-alla-proteina-isp&catid=48:alimentazione&Itemid=58
Dubito che circoli molto, dati gli interessi in gioco. Ma è doveroso non sottovalutarla: è un "precedente" inquietante.
20/6/09 20:07, Maurizio ha scritto:
Da ignorante sull'argomento OGM sto divorando il libro"il mondo secondo Monsanto" da cui appare chiaro che gli scopi per cui hanno avuto una diffusione così massiccia in tutto il mondo sono di natura economica.
Come sempre la salute pubblica non è un problema di queste multinazionali il cui solo scopo è fare soldi a valanghe.
Stiamo facendo sperimentazione sul campo, siamo tutti cavie.
Leggetevi questo libro, fidatevi, a me ha tolto il sonno e serenità (quantomeno quel poco che mi era rimasta).
Io sono inca..ato da bestia!!!!
20/6/09 10:10, Nemo ha scritto:
Lolle, ho letto la tua risposta.
Sono d'accordo con te quando dici che è una questione economica, senz'altro...
Mi trovi invece in disaccordo, quando affermi che "Una proteina, non rimane tale se la modifichi in laboratorio." La proteina in questione non è stata modificata, essa è costituita esattamente delle stesse basi di amminoacidi. L'unica cosa che è stata cambiata è stato il costruttore: in natura è il pesce artico, gli scienziati hanno modificato un lievito per fargliela fare. Passami la metafora, la Fiat 500 sia che sia costruita in Italia, sia che sia costruita in un altro posto, sempre Fiat 500 resta, ha esattamente gli stessi pezzi, le stesse specifiche e le stesse prestazioni.

Riguardo all'esempio della celiachia, c'è da notare alcune cose:
1) la responsabilità del glutine nella malattia è stato scoperto solo durante la seconda guerra mondiale, per cui in precedenza molte diagnosi erano sbagliate.
2) il grano è stato modificato nel tempo, usando gli incroci e oggi anche altre tecniche, proprio per aumentare la quantità di glutine presente.
3) Studi recenti (Dubé C, Rostom A, Sy R, et al. The prevalence of celiac disease in Average-Risk and At-Risk Western European Population: A Systematic Review. Gastroenterology 2005;128:S57-S67) hanno dimostrato che la celiachia è una malattia frequente con prevalenza nei paesi occidentali e frequenza compresa tra 1/80 e 1/200. Secondo dati recentemente presentati all’Associazione Italiana Celiachia, in Italia si stima che su circa 380.000 pazienti affetti da malattia celiaca (prevalenza di malattia celiaca 1/150 sulla popolazione italiana di 57.000.000 individui) l’85% dei pazienti (323.000 individui) è affetto da malattia celiaca asintomatica non diagnosticata, mentre il 15% (57.000 pazienti) soffre di una malattia celiaca sintomatica. Di questi ultimi solo il 60% è già stato diagnosticato (35.000 pazienti) e il restante 40% (22.000 pazienti) è ancora non diagnosticato.

Concludendo, mi sembra quindi ovvio che il numero di celiaci diagnosticati sia in aumento proprio per i fattori contemporanei di una maggiore concentrazione di glutine nelle farine e di un maggior numero di diagnosi corrette rispetto a 30 anni fa proprio per una maggiore competenza dei medici a riguardo.

Saluti.
19/6/09 10:01, lolle ha scritto:
Nemo, ho letto l’articolo che hai linkato.

Se il signor D. B. vuole mangiare gelato contaminato da una proteina di pesce modificata in laboratorio, è libero di farlo, ma che non ci venga a raccontare favolette!

Una proteina originariamente estratta da un pesce, sintetizzata in laboratorio attraverso la fermentazione di un lievito geneticamente modificato, rende il prodotto finale a tutti gli effetti OGM. C’è poco da fare! Una proteina, non rimane tale se la modifichi in laboratorio. Punto!

E tutto questo per cosa? Perché il gelato non si sciolga? Io direi piuttosto che l’interesse sia solo economico a discapito, come al solito, della salute dei cittadini!

Non abbiamo ancora sufficienti dati scientifici a lungo termine, per provare definitivamente che i cibi OGM fanno male alla salute, ma qualche segnale c’è…

A tutt’oggi mangiamo pane transgenico (grano qualità CRESO). Negli anni ’70 si iniziò a convertire le colture originarie di grano con una nuova qualità, il CRESO (oggi, quasi il 90% delle culture in Italia). Questo tipo di grano duro è “nato” dall’incrocio della varietà messicana Cymmit e dalla varietà Capelli, precedentemente modificata in laboratorio attraverso l’irradiazione da raggi X. Curiosamente, da quando si è iniziato a diffondere questo tipo di grano (anni '70), si è registrato un aumento della celiachia. È vero la celiachia è una malattia genetica, ma era anche una malattia rara, invece, in trent’anni circa ha avuto un aumento esponenziale. Coincidenza? Io non credo alle favole!!!

Saluti.
19/6/09 07:09, Nemo ha scritto:
Sarebbe interessante capire bene di cosa si parla e fare informazione corretta e completa.
Se ne può sapere di più qui:
http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2009/06/18/gelato-ogm-ma-quando-mai-anche-il-formaggio-allora/
Arianna Editrice
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