Greenpeace

Greenpeace: un freno agli ogm dai ministri dell'ambiente

Per Greenpeace la richiesta dei ministri dell'Ue di migliorare la procedura con la quale si misura l'impatto degli OGM è un passo importante, ma adesso spetta all'Efsa rendere effetive queste raccomandazioni.

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“Nonostante i pericolosi tentativi di un ristretto gruppo di Paesi, i ministri dell’Ambiente dell’Ue hanno richiesto un netto miglioramento della procedura con la quale viene valutato l’impatto degli OGM” così Federica Ferrario, responsabile campagna OGM di Greenpeace Italia, commenta l’incontro di ieri a Bruxelles. Questo segna la fine di un dibattito in corso da sei mesi e avviato dalla presidenza francese. “Ora spetta alla Commissione e all’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) rendere effettive queste raccomandazioni.”

Diverse le richieste dei Ministri europei sugli OGM:

- valutare gli effetti a lungo termine degli OGM su ambiente, organismi viventi e salute;

- incoraggiare ricerche da parte di scienziati indipendenti e avere libero accesso alle informazioni al momento solo in possesso delle aziende agro-biotech;

- esortare l’Efsa a considerare l’impatto ambientale degli erbicidi irrorati sugli OGM;

- trattare gli OGM in grado di produrre sostanze pesticide allo stesso modo dei pesticidi chimici;

- riconoscere il diritto di regioni e comunitá locali a stabilire aree OGM-free.

“Sotto la pressione di Regno Unito e Commissione europea, peró, i Ministri non sono stati in grado di assicurare che le sementi commercializzate in Europa rimangano libere da contaminazioni OGM” - denuncia Ferrario - “piegandosi a queste pressioni che puntano al ribasso degli standard di sicurezza sulla contaminazione dei semi da OGM, il Consiglio mette a rischio il futuro dell’agricoltura”.

Ieri la Commissione europea - con l’approvazione di una nuova soia della Monsanto resistente agli erbicidi (Roundup Ready 2, MON89788) - si è dimostrata indifferente alle critiche espresse dagli stati membri.

“Nessun OGM deve essere approvato fino a quando il sistema di autorizzazione non sará intelligentemente migliorato e l’Efsa adeguatamente equipaggiata per valutare l’impatto degli OGM” conclude Ferrario.

7 Dicembre 2008 - Scrivi un commento
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