Siamo quindi una colonia americana. Ascoltiamo musica americana, vediamo film americani, beviamo bibite americane.
Abbiamo, quindi, un nuovo presidente.
In molti, moltissimi, gridano al cambiamento. E, in effetti, qualcosa cambierà davvero. Prima di tutto, come detto all’inizio, il mondo non sarà più guidato da George Bush e dagli interessi petroliferi che stanno dietro la sua famiglia. Inoltre, a livello simbolico, un afro-americano originario del Kenya, guiderà la più grande potenza mondiale e questo è sicuramente un segnale potente e un precedente incancellabile nella storia del nostro pianeta e nell’immaginario collettivo.
Poi ci saranno le scelte politiche. E qui, al di là dei facili entusiasmi, dovremo giudicare i fatti. Se Obama veramente cercherà (come ha dichiarato) di liberare gli Usa dalla dipendenza del petrolio mediorientale puntando su un cambiamento negli stili di vita e su uno sviluppo delle energie alternative, beh, potremo davvero dire che qualcosa è cambiato. E il pianeta tutto gliene sarà grato.
Se così fosse, infatti, non solo ci sarebbe finalmente un freno alle emissioni di carbonio, non solo teoricamente il numero delle guerre diminuirebbe fortemente, ma Cina e India non avrebbero più scuse per non intervenire sulle loro politiche ambientali. Fino ad oggi, infatti, la politica americana era usata come espediente per giustificare gli scempi commessi in Oriente. “Se non lo fanno gli americani perché dovremmo farlo noi”, era la risposta più frequente agli inviti ad intervenire per fermare il global warming (i cambiamenti climatici).
Sulla scia di quanto fatto nella California repubblicana, quindi, anche Obama il democratico sembrerebbe rendersi conto che rispondere alla sfida del cambiamento climatico attraverso l’efficienza energetica e il cambio di stili di vita non significherebbe frenare l’economia, ma al contrario farla ripartire.
Solo George Bush sembra non averlo ancora capito. George Bush e Silvio Berlusconi.
Per una volta vorrei davvero che l’Italia fosse una colonia americana...
4 Novembre 2008 - Scrivi un commento