Greenpeace:“Con Obama speriamo in una svolta per il clima globale”
Obama ha giurato, il suo nome domina le prime pagine del mondo, ma adesso è giunta l’ora delle responsabilità. Non si può più attendere, bisogna agire. Presto sapremo se la politica del nuovo presidente americano realizzerà una svolta a livello mondiale anche nelle questioni ambientali.
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“Il Presidente Obama si è impegnato a fare della scienza la base della politica ambientale americana - ricorda Mike Clark, direttore esecutivo di Greenpeace USA -
“la stragrande maggioranza degli scienziati sostiene che dobbiamo tagliare le emissioni di gas serra del 25-40 per cento entro il 2020 per evitare gli effetti più catastrofici dei cambiamenti climatici. Dobbiamo eliminare l’utilizzo del carbone, del petrolio e delle altre fonti fossili, proteggere le foreste che stanno scomparendo e passare alle fonti rinnovabili in modo massiccio. Ma dobbiamo cominciare subito. Rimandare ancora non è un opzione possibile”.“La Presidenza di Obama non verrà giudicata rispetto ai fallimenti delle precedenti amministrazioni, ma rispetto alle sfide del futuro. Sapranno gli Stati Uniti creare un futuro più verde e di pace? E creare milioni di posti di lavoro per un futuro energetico pulito e per rispondere alla sfida del clima globale? Greenpeace sosterrà lo sforzo del Presidente Obama in questa direzione. E lo attaccherà se non dovesse farlo” continua Clark.
“Sapremo presto se la Presidenza Obama realizzerà una svolta nelle politiche ambientali come annunciato in campagna elettorale - aggiunge Giuseppe Onufrio, direttore ad interim di Greenpeace Italia - “efficienza e fonti rinnovabili devono stare al centro di un “New Deal” verde di cui c’è assoluto bisogno sia per l’ambiente che per l’economia”.
20 Gennaio 2009 -
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