C’è chi dice di desiderarla in una grande metropoli e chi invece vorrebbe abitare in una cittadina a misura d’uomo, chi sogna una lussuosissima villa e chi si immagina già in un piccolo ma accogliente appartamento: in ognuno di questi casi le mura domestiche rappresentano per tutti il punto di partenza per una vita serena.
Avere un tetto sotto cui dormire è dunque un bisogno universale e sempre, sin dalla notte dei tempi, è stato così. Se è vero che chiunque ha diritto ad una casa è però allo stesso tempo innegabile che acquistarla e mantenerla non è alla portata di tutti!
Soprattutto nei grandi centri del nostro paese le abitazioni vengono vendute a prezzi esorbitanti, il cuore della città è una zona riservata ad una ristrettissima elite e anche quando, dopo anni di sacrifici, si riesce ad acquistare una casa ci si ritrova in breve tempo sommersi da una valanga di spese per mantenere quel rifugio tanto sospirato.
E se da domani non fosse più così? Se la casa del futuro fosse una casa economica e, insieme, di ottima qualità? Un sogno? No, un progetto. Più precisamente “Casa 100K”, questo il nome dell’innovativa proposta della casa “low cost” dell’architetto bolognese Mario Cucinella, realizzata grazie alla partnership tecnica con Italcementi.
I vantaggi economici offerti da questa casa sono dovuti all’utilizzo di materiali e tecnologie eco-compatibili. In questo consiste la vera sfida del progetto: rispondere al desiderio delle famiglie di avere una casa ad un prezzo accessibile rispettando, allo stesso tempo, l’ambiente.
Il progetto prevede infatti la realizzazione di un’abitazione ecologica dal costo di circa 100mila euro per 100 metri quadrati.
La casa da 100K risparmia sui costi di gestione grazie ai pannelli fotovoltaici che consentono di produrre energia non soltanto per soddisfare il fabbisogno dell’abitazione ma anche di rivendere quella in eccesso.
In fase di sviluppo è poi un tipo di calcestruzzo con le stesse caratteristiche di resistenza e durabilità di quello tradizionale ma con coefficienti di conducibilità termica molto bassa: qualità, questa, che permette una maggiore capacità di trattenere il calore d’inverno e l’aria fresca d’estate. L’utilizzo di tale materiale, che dovrebbe essere pronto entro la fine dell’anno, consentirà di abbattere la quantità di emissioni di CO2 in fase di produzione: gli aggregati presenti nel calcestruzzo, infatti, non provengono da materie prime, e quindi da risorse non rinnovabili, ma da riutilizzo di altri materiali. Pertanto, se una casa tradizionale produce 62 kg di CO2 per metro quadro all’anno, il valore per la Casa da 100K è pari a zero.
“Basso costo, a misura di desiderio, a basso impatto”: ecco i pilastri della casa ideata dall’architetto bolognese.
“Casa 100K” è attualmente in fase di progettazione solo a Settimo Torinese, dove il Comune ha messo a disposizione l’ area che ospitava un industria dismessa in via Galileo Ferraris per costruire il condominio low cost, ma, considerate le premesse la speranza è che il progetto venga esteso ad altre aree del nostro paese.
E se fosse questa la risposta ai problemi di milioni di famiglie?
9 Settembre 2008 - Scrivi un commento