Iniziamo dal principio: le partecipazioni. Per annunciare ai propri cari la data delle nozze, i più attenti dovrebbero puntare su un invito elettronico, a cui magari allegare una foto di coppia per rendere l’email meno impersonale. Per i sostenitori della tradizione, è consigliato l’utilizzo di buste e bigliettini in carta riciclata, dentro cui inserire anche un fiore essiccato o dei semi, per dichiarare sin dall’inizio che il matrimonio sarà all’insegna dell’ecologia. La consegna, per quanto possibile, dovrebbe avvenire di persona, raggiungendo la casa di amici e parenti a piedi o in bicicletta.
Per la lista di nozze, si possono indirizzare gli amici verso una bottega equo e solidale per acquistare, ad esempio, tessuti e biancheria per la casa in cotone bio, o prodotti realizzati da artigiani locali. E per gli sposi che rinunciano all’idea del dono si può pensare a una donazione per sostenere progetti di riforestazione.
Nella scelta dell’abito nuziale, da evitare i tessuti sintetici, perché derivanti dal petrolio; le più indicate sono quelli naturali come il lino, il cotone biologico, la lana, la fibra di banano e di mais. La Coldiretti propone con Nature Works LLC un abito da sposa realizzato con fibra derivata dal granoturco.
Per lo scambio degli anelli nuziali sarebbe meglio scegliere materiali meno inquinanti e anche più economici come l'argento, dato che l’estrazione dell’oro ha dei costi di impatto ambientale molto alti. Ma nell’epoca in cui tutti dovrebbero essere sensibili al tema del riciclo, si potrebbe chiedere ai parenti più stretti di avere in regalo le fedi di famiglia.
Col pensiero di ridurre al minimo l’inquinamento derivante dagli spostamenti in auto degli ospiti, la proposta è quella di scegliere una location, che sia il più possibile vicina alla maggior parte degli invitati. Per stimolare positivamente gli amici si può regalare loro un biglietto dell’autobus o suggerire un percorso da effettuare con la bicicletta per raggiungere la cerimonia. Nel caso non sia possibile, si possono organizzare spostamenti di gruppo per raggiungere la chiesa e il ristorante, stimolando al contempo la socializzazione tra gli invitati di gruppi diversi.
Banditi gli ogm e i cibi esotici: il menu del ricevimento deve essere rigorosamente biologico, con frutta e verdura di stagione e prodotti e vino a km 0. Gli sposi dovrebbero anche prestare attenzione che la società di catering si occupi della raccolta differenziata dei rifiuti, e che le stoviglie siano lavate con detersivi poco aggressivi per l'ambiente. Un ricevimento è ancora più “green” se è allestito in una location a contatto con la natura, meglio se da aziende agricole, o da centri gestiti da Onlus. Facendo i dovuti scongiuri contro la pioggia, un’idea originale ed economica potrebbe essere quella di organizzare un pic nik in un parco o in una riserva, avendo poi cura di non lasciare rifiuti.
Per le decorazioni floreali l’ideale sarebbe non utilizzare fiori recisi ma piante invasate, prese in affitto o da riutilizzare dopo la cerimonia. Fiori di stagione coltivati in zona sono preferibili per il bouquet. Perchè poi non realizzare addobbi e segnaposti da soli? Facilmente fabbricabili sono le lanterne cinesi, costruite con carta e fil di ferro che, oltre ad essere poco costose, risultano molto suggestive.
Per chi non ha tempo o manualità si possono invece acquistare le bomboniere solidali distribuite da enti ed associazioni che si sostengono anche con questo genere di iniziative, come l’Amref o la Fondazione Placido Puliatti onlus, che aiuta i portatori di handicap visivo.
Per quanto riguarda la scelta della luna di miele, molti sono i siti web che promuovono l'ecoturismo come www.mappaecoturismo.it e www.ecoturismo-italia.it, tenendo sempre presente che i mezzi di trasporto meno inquinanti per lunghe distanze sono il treno e la nave.
E per gli scherzi da fare agli sposi nel giorno del fatidico sì? Un classico rivisitato potrebbe essere quello di attaccare sotto la suola delle scarpe dello sposo un messaggio visibile quando egli si inginocchierà: “Help me!” su quella sinistra e “Help the environment!” e su quella destra. Per le altre burle, largo alla fantasia degli amici buontemponi.
28 Aprile 2010 - Scrivi un commento