Così, infatti, è ormai conosciuto il cittadino belga che nel giro di un anno ha cambiato il suo stile di vita. Obiettivo: combattere gli sprechi e limitare la propria impronta ecologica mantenendo una buona qualità della vita.
Negli ultimi tempi, come egli stesso racconta nel suo blog in lingua inglese (quello originale è in fiammingo), è stato invitato a raccontare la sua storia alla televisione, alla radio, ai quotidiani e alle riviste. Ha scritto un libro ed il suo blog è visitato da oltre 200 mila persone. La tv fiamminga ha anche realizzato una mini-serie incentrata sul suo progetto.
Il mondo, insomma, lo considera un eroe, ma Steven preferisce pensare a se stesso semplicemente come qualcuno che si è assunto le sue responsabilità.
Da sempre sensibile verso la questione ambientale, padre di due figli e consulente ecologico, Vromman il 1° maggio del 2008 ha deciso di impegnarsi profondamente per la salvaguardia del Pianeta. Detto fatto: nel giro di dodici mesi è riuscito a dimostrare al mondo, soprattutto a quello degli “spreconi”, che è possibile vivere bene anche a bassissimo impatto ambientale.
Come? Attraverso una serie di accorgimenti, nuove abitudini e buone pratiche.
Vromman ha inoltre sostituito tutte le vecchie lampadine con quelle a basso consumo, ha isolato le finestre ed il pavimento tramite un soppalco di 10 centimetri fatto di sughero, ottimo materiale isolante naturale.
Per sprecare la minor quantità di acqua possibile, poi, raccoglie quella piovana: l’acqua del rubinetto serve solo per bere, cucinare e lavare i piatti. Il risparmio è di 105 litri di acqua al giorno. Grazie a questi accorgimenti, però, anche il costo delle bollette di Steven si è ridotto drasticamente.
Un altro grande cambiamento nella vita del cittadino belga riguarda l’alimentazione. Vromman ha eliminato dalla sua tavola carne, pesce e tutti i prodotti importati prediligendo invece il cibo locale. Prestando molta attenzione alla limitazione e al riutilizzo delle confezioni, Steven è riuscito a raggiungere una produzione di rifiuti minima.
Uno sfizio, questo, che possiamo facilmente perdonargli, considerando che nel giro di pochi mesi l’impronta ecologica di Steven è passata da 3.5 ad 1.9 ettari, mentre la media europea sfiora i 5 (quella italiana è di 4.8).
Tuttavia, a questo taglio radicale degli sprechi, non è corrisposto un estremo abbandono della “vecchia” esistenza: Vromman, infatti, non ha affatto rinunciato alla sua città, né tantomeno alla propria casa.
La trasformazione del suo stile di vita si è concretizzata, piuttosto, nell’attuazione di una serie di accorgimenti e modifiche (più o meno significative) alle proprie abitudini.
Adesso ne abbiamo la prova tangibile: per vivere in modo sostenibile non è necessario dire addio al nostro mondo ed esiliare in chissà quale remota località ai confini del Pianeta. Non abbiamo più scuse: possiamo tutti diventare Low Impact Man. Vogliamo provarci?
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