(pagina manoscritta anonima trovata a bordo del battello Kouros Cnossos, in Emilie ecologista in carriera, p.73)
Ecco come una verità sullo sviluppo sostenibile può essere divertente. Un romanzo che rivela l'altra verità dell'ossimorica sostenibilità dello sviluppo.
Attraverso l'ironia del personaggio di Emilie, l'autrice, Alice Audouin, accosta le possibilità del reale. Reale che si spiega attraverso differenti personalità, che in un modo o nell'altro, devono o vogliono perseguire obiettivi: la palestra, la lotta, il guadagno, la progettualità di una coppia, dipende...
Sembra emergere quanto nella società dell'immagine e della comunicazione tutto si assolva e si giustifichi al raggiungimento di un obiettivo. Per ciascuno è differente e non c'è giudizio di valore, appare come ideale o semplice abbaglio, di un singolo o di un gruppo, non importa.
Attraverso le parole, Alice Audouin, muove i gesti di Emilie che, per una scommessa iniziale fatta con le amiche della palestra “Donna libera&soda” e con se stessa, abbandona le sciarpe e le borse griffate per biancheria, jeans e saponi ecosostenibili. Abbandona la sua vita, tutta, cercando di comprendere che cos'è sostenibile.
Il romanzo si sviluppa seguendo il cambiamento di Emilie in modo sempre ironico, il rifiuto di tutto ciò che non segue la “politica” del movimento eco-bio-noglobal-noCO2, per salvare il mondo.
L'autrice sembra svelare che l'ingenua devozione verso la causa non paghi, anzi sia troppo simile alla lotta per l'incentivazione del profitto del singolo.
Il romazo alterna alla vita di Emilie, attraverso le sue scelte e le sue riflessioni, l'aspetto meno romanzesco di una realtà incalzante. Stralci di blog, libri, saggi, che mettono in luce quante persone e quale meccanismo si sia attivato alla difesa del pianeta. Una duplice lettura porta il lettore ad una consapevolezza superiore. Per quanto sia vero ed innegabile che il processo in atto deve in qualche misura essere arginato, è pur vero che ogni occasione appare onesta per creare un vero impero.
Forse aveva ragione Pasolini dicendo “credo nel progresso e non nello sviluppo”.
16 Aprile 2010 - Scrivi un commento