Fare un orto, coltivare i funghi in cantina o semplicemente farsi il pane in casa partendo dalla “pasta madre” vuol dire riappropriasi della propria sovranità alimentare. Ridurre al minimo alcune delle deleghe che abbiamo “esternalizzato”.
Sia che si disponga di un pezzo di terra in campagna, sia che si viva in un appartamento nel centro di qualche metropoli questo è il momento migliore per iniziare la propria attività da Coltivatori Diretti. Chi l'ha detto che ci vogliono ettari ed ettari di terra per produrre buona parte del proprio cibo? Ogni spazio, ogni superficie, ogni flusso (di luce, di acqua, di aria ecc... ecc...) che attraversa il nostro “campo da gioco” è una risorsa ed una possibilità produttiva.
Pensate alla Giungla. In una giungla ogni spazio disponibile è occupato da qualcosa intento a crescere e a svilupparsi. Le piante, la Natura (da cui si presume si tragga nutrimento anche se spesso tendiamo a dimenticarlo) adorano questo tipo di sviluppo mentre, al contrario, patiscono e mal sopportano il minimalismo estetico in cui l'agricoltura tradizionale le ha vincolate. I filari, le monoculture, l'abitudine di coltivare una sola pianta per vaso sono sistemi che noi abbiamo imposto alle piante. Loro avrebbero fatto sicuramente altro.
Se vogliamo progettare una nostra micro-sovranità alimentare dovremo pensare fuori dagli schemi, sperimentare.
All'OrtodiCarta abbiamo, appunto, sperimentato diversi “giochi”, applicati durante alcuni Blitz del progetto Rizomi, che possono essere un buon esempio di come si possa produrre cibo di qualità in situazioni inusuali ed estreme.
Uno di questi è lo “Sprout”, un sistema per la produzione di germogli freschi che, intercettando l'acqua potabile prima che entri nella vaschetta di raccolta dello sciaquone, trasforma un flusso di acqua (potabile, sana e,probabilmente in futuro, costosa) in una fonte di proteine, vitamine e grassi acidi di prima qualità.
Considerate tutte le zone e le superfici e chiedetevi cosa potrebbe crescere o produrre quell'angolo della vostra vita.
Se disponete solo di piccoli terrazzini o di un balcone favorite qualità di piante da “frutto” come i pomodori, i fagiolini, i cetrioli piante che, a differenza dei cavoli, possono darvi un raccolto continuo e non un solo pasto.
Considerate sempre la legge della Giungla: sia che coltiviate in vaso o in piena terra giocate a mischiare le carte, non c'è nessuno motivo per cui dobbiate sprecare anche un solo centimetro di suolo. Unica accortezza, non combinare tra loro piante con necessità troppo differenti; una salvia che ama suoli asciutti mal si combinerà con una lattuga.
Alcune semplici e non definitive regole possono essere:
- piante a rapido sviluppo possono essere coltivate con piante a sviluppo lento (rapanelli e carote per fare un esempio);
- i cipollotti possono essere seminati un po' qua ed un po' la senza nessun problema. Non ruberanno spazio a nessuno ed in molti casi aiuteranno contro alcuni parassiti;
- seminate piante da foglia diverse in modo da averne una buona varietà;
- nei vasi di piante a “frutto” come i pomodori potete piantare fagiolini nani che aiuteranno a fissare l'azoto atmosferico dall'aria rendendolo disponibile ai pomodori;
- coltivate erba cipollina ai piedi dei cetrioli in modo da avere l'occorrente per un'insalata fresca ed aromatica nel raggio di poche decine di centimetri...
Le possibilità sono infinite. Come la fantasia ed il piacere di essersi nutriti da sé.
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