Per chi invece predilige il contatto diretto, l’alternativa è un giro tra i numerosi mercatini, dove è possibile scambiare i doni ricevuti o addirittura venderli... Proficuo, se non proprio edificante. Nella stessa ottica «liberatoria» s’inseriscono le cosiddette feste del riciclo, volte a regalare il peggior dono ricevuto a Natale: iniziative alquanto ciniche ma forse più fedeli al principio che il «bello è solo una questione di gusto…».
Anno vecchio… rifiuti nuovi. Se un regalo sgradito può sempre essere conservato, nell’attesa di essere gettato alla prima occasione, come affrontare e risolvere il problema degli avanzi, dei rifiuti, delle varie carte e cartoncini e del caro vecchio albero di Natale?
Occorre fare molta attenzione perché non tutti i rifiuti sono come appaiono e non sempre la scelta tra il cassonetto normale e quello per l’indifferenziata risulta così evidente. Iniziamo dal primo piatto: la carta che avvolge la tanto amata pasta al forno, lasagne, cannelloni o anelletti, dove andrà deposta? Sicuramente nell’indifferenziata, insieme a tovaglia e tovaglioli. Il cotechino (o zampone), tradizionale secondo natalizio, è ricoperto da un ulteriore involucro di plastica oltre alla confezione esterna, in semplice cartone; lo stesso vale per i dolci, gli immancabili pandoro e panettone.
Nella patria del prosecco le bottiglie si stappano volentieri ma i tappi, invece di essere gettati, vengono riciclati in contesti alternativi, quali l’edilizia, le calzature e addirittura l’arte. Inoltre i proventi della raccolta saranno devoluti per promuovere e supportare iniziative benefiche e socio-culturali. Per chi fosse interessato: Ecosportello Savno, Tel. 0423 971052.
Per quanto riguarda invece la sorte degli abeti natalizi, che ci auguriamo sempre più persone abbiano finalmente rinunciato a comprare, per gettare poi, a festa finita, l’AMA ha lanciato un’iniziativa davvero importante.
Domenica 8 gennaio, a Roma, sono state adibite 20 ecostazioni, dislocate tra i vari municipi, per la raccolta che degli alberi di Natale che così potranno essere ripiantati o trasformati in compost di altà qualità.
La soluzione più immediata è donare a ciascuno dei presenti una porzione da portarsi comodamente a casa, dove il cibo (nella maggior parte dei casi) può essere conservato e mangiato per almeno altri due – tre giorni, offrendoci inoltre la possibilità d’inventare piatti diversi.
Una caratteristica della cucina italiana è infatti proprio la capacità di riciclare gli avanzi, creando ricette uniche e soprattutto gustose! Dai piatti freddi alle infornate, tutto (o quasi) può essere mescolato e magari, con l’aggiunta di qualche spezia, diventare una torta salata, una pasta al forno o una frittata di patate. Non ci sono limiti alla creatività culinaria se non quelli imposti dal nostro gusto…
Cosa farne, ad esempio, dei panettoni che, inevitabilmente, non vengono consumati durante le feste? Ecco una semplice ricetta per il panettone avanzato: tagliare a pezzetti il pandoro e/o il panettone avanzato, ammorbidirlo umidendolo con del latte caldo, immergerlo in una ciotola di uova sbattute e zucchero, quindi versare il tutto in una padella con dell’olio bollente… il risultato sono delle ottime frittelle.
Insomma, le soluzioni per un consumo più intelligente e più ecologico esistono, basta solo aver voglia di metterci un po’ di attenzione. Nessun piccolo gesto e nessuna accortezza è inutile, soprattutto quando al nostro rispetto per l’ambiente, si aggiunge quello di molti altri.
10 Gennaio 2010 - Scrivi un commento