Spazio ai lettori

Inceneritore a Parma, quale futuro?

Il nostro lettore Sandro Tore tramite una lettera che rivolge all'assessore all'Ambiente del comune di Parma si chiede quali saranno le ripercussioni di una politica favorevole alla costruzione di un inceneritore a pochi km da Parma, nell'immagine della città stessa, dei suoi simboli conosciuti in tutto il mondo e della salute dei suoi cittadini.

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inceneritore parma
Ho seguito con molta attenzione il dibattito cittadino degli ultimi tempi in merito all'inceneritore che si vuol costruire a pochi km da Parma
Egr. Assessore all’Ambiente del Comune di Parma

P. c. al Sindaco di Parma

Agli organi di informazione locale

Parma, 19 dicembre 2009

Gentile assessore Cristina Sassi,

ho seguito con molta attenzione il dibattito cittadino degli ultimi tempi in merito all'inceneritore che si vuol costruire a pochi km da Parma e devo confessarle che prima ero favorevole a questa "grande opera", ma informandomi un po' più approfonditamente, mi sono dovuto ricredere. Le ragioni del no inceneritore immagino le conosca perfettamente.

Tra i punti di forza di chi si oppone le ricordo: i rischi della salute per la cittadinanza, il possibile danno ai prodotti alimentari del nostro territorio, il costo 18 volte superiore rispetto ai trattamenti a freddo senza emissioni in atmosfera. Con questa mia non voglio rimarcare le ragioni dell'alternativa proposta dal CGCR, che comunque condivido, ma sottolineare i rischi che la sua immagine, in qualità di assessore all'Ambiente del Comune di Parma, e il bene comune, corrono sposando la realizzazione della costruzione dell'inceneritore. Supponga che vengano trovate tracce di diossina nel latte prodotto nel parmense, come già è avvenuto negli allevamenti intorno all'inceneritore di Brescia. Supponga che nel raggio di 5 km all'inceneritore (cioè nella città di Parma) vi sia un aumento dei tumori, come d'altronde è già avvenuto in molti casi analoghi. Immagini che vengano trovate tracce di diossina o altre sostanze cancerogene riconducibili all'inceneritore, al di là che

la causa sia realmente l'inceneritore, nel Parmigiano-Reggiano: sarebbe un disastro per la nostra economia, per l'immagine di Parma nel mondo. Ricorda le mozzarelle di bufala in Campania? Sarebbe accusata di responsabilità politiche (probabilmente non solo politiche) di quei danni, anche alla luce della forte pressione di questi ultimi mesi della cittadinanza contro quel progetto. Si direbbe: non poteva non sapere, non ha tenuto conto di quel criterio di precauzione, indicato anche dalla Comunità Europea.

inceneritore parma manifestazione
Immagini che vengano trovate tracce di diossina o altre sostanze cancerogene nel Parmigiano-Reggiano
Immagini invece che, alla luce dei nuovi sviluppi tecnologici dei trattamenti a freddo lei, con la sua Giunta, sposi una soluzione senza emissioni in atmosfera (penso ad es. agli impianti ad estrusione, già adottati in diverse realtà anche italiane, che danno la possibilità di recuperare fino al 95% dei rifiuti urbani), creando così molti nuovi posti di lavoro, tutelando quel bene comune che è l'aria che respiriamo, ma soprattutto dando un valore aggiunto ai prodotti alimentari tipici locali, conosciuti in tutto il mondo, valorizzando la nostra economia, contribuendo in modo concreto al benessere generale della comunità che amministra: la cittadinanza le sarebbe grata per sempre, la cittadinanza le riconoscerebbe il coraggio di aver intrapreso una via lungimirante, la cittadinanza la indicherà come esempio di tutela del bene comune, contro l'interesse dei pochi.

Immagini poi che grande ritorno d'immagine avrebbe se addirittura il Comune deliberasse la strategia “Rifiuti Zero”, come l'Amministrazione di San Francisco e tanti altri comuni virtuosi: sarebbe chiamata a convegni in mezzo mondo, sarebbe la paladina dell'agroalimentare parmense. Che argomento per i nostri operatori economici sarebbe quella di legare i nostri prodotti agro-alimentari ad un ambiente sano, incontaminato, terso!

Le chiedo, da umile cittadino, alla luce del potere che le abbiamo conferito, di valutare attentamente le sue scelte, le chiedo di valutare attentamente se l'asma che ha colpito mia figlia, le leucemie, che hanno colpito mio cognato Paolo, la mia amica Cristina, debbano continuare ad aumentare o se possiamo fermare questa stupida crescita.

I migliori saluti e sinceri auguri di buone feste.

Sandro Tore.

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23 Dicembre 2009 - Scrivi un commento
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2 lettori hanno commentato questo articolo:
26/2/10 17:37, Aldo Cannavò ha scritto:
Penso che in Italia,purtroppo, i poteri forti condizionino anche gli amministratori comunali,poichè ormai gli inceneritori sono superati da un nuovo sistema di smaltimento dei rifiuti solidi urbani,brevettato,che li incorpora senza inquinare assolutamente e,con poca spesa, in blocchi di cemento con misure e forme adattabili a molti impieghi.Fra i vari impieghi possibili, ritengo molto importante usarli per mettere in sicurezza, economicamente,molti dei siti a rischio idrogeologico,che abbondano nel nostro territorio,risolvendo così,senza danneggiare la salute e le tasche dei contribuenti,il grave problema dello smaltimento e del dissesto idrogeologico.
Posso essere più precisosul nuovo sistema con chi ne sia interessato.

Genova aldocannavo@fastwebmail.it
2/1/10 17:19, Rosa ha scritto:
Ma come, stavo per "emigrare" a Parma per scappare dall'inceneritore di Acerra e me lo ritrovo anche lì? Ma insomma, quando si prenderanno in considerazione altre tecnologie come quelle del Centro di Riciclo di Vedelago? Grazie
Una futura profuga ambientale
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