Il colpo di stato in Madagascar non danneggia quindi solo economia e politica, ma anche l’ambiente. Vittime principali dei cacciatori illegali (che approfittano della disgregazione dell’ordine pubblico dopo il recente colpo di stato) sarebbero i lemuri (Lemuriformes), piccoli primati imparentati con le scimmie.
Già il 20 agosto Conservation International, un’organizzazione non-profit atta a proteggere i principali siti di biodiversità del mondo, aveva comunicato un preoccupante aumento della caccia di frodo ai lemuri che, una volta catturati, vengono venduti come cacciagione ai proprietari dei ristoranti. Dopo aver constatato che l’estinzione dei lemuri in gran parte del Madagascar potrebbe essere vicina, la CI ha lanciato un appello alla comunità internazionale chiedendo urgentemente aiuto per proteggere la flora e la fauna malgasce.
Gli ‘spiriti della notte’ (dal latino lemures) devono questo nome ai loro grandi occhi dall’aspetto spiritato, poiché coperti di uno strato lucido riflettente. Per tale caratteristica i lemuri sono in grado di vedere anche di notte e si pensa che abbiano addirittura una visione a colori.
La specie più piccola pesa soli 30g, quella più grande, chiamata Indri indri, raggiunge invece i 10kg. Il Megaladapis equiparava per dimensioni un gorilla, ma è ormai estinto da tempo.
Si tratta, quindi, di salvare le ultime specie di lemuri rimaste. Impresa non facile, poiché il colpo di stato ha anche causato l’arresto dei fondi, da parte della Banca mondiale e degli Usa, destinati alla salvaguardia della natura.
La caccia di frodo a queste proscimmie e l’abbattimento dei loro boschi creano un circolo vizioso: “Sono i lemuri che assicuravano la sopravvivenza delle nostre foreste, ‘piantando’ alberi spostandosi da un luogo ad un altro”, spiega Tovonanahary Rasolofoharivelo, primatologo di Conservation International. Dopo aver colto e mangiato i frutti di determinati alberi, infatti, i lemuri si spostano di diversi chilometri, diffondendo i semi dei frutti attraverso le loro feci. “Inoltre, questo habitat naturale dei lemuri, che è la foresta, gioca in più un grande ruolo per quel che riguarda il cambiamento climatico.” Con quest’ultima frase il primatologo ricorda l’essenziale contributo degli alberi alla riduzione di CO2.
8 Settembre 2009 - Scrivi un commento