Vi proponiamo un articolo di Debora Bili tratto da Crisis:
Accattatevillo, concludeva un post di un paio di mesi fa sul vaccino contro l'influenza suina. Si prevedeva una massiccia campagna pubblicitaria, nel prossimo autunno, onde convincere la popolazione a farsi iniettare il miracoloso talismano di lunga vita.
Tale campagna pubblicitaria sembra sempre più probabile. In Gran Bretagna, è stato oggi annunciato l'inizio dei test che porteranno il vaccino alla produzione. Test serissimi, destinati a durare... ben cinque giorni. Il principio scientifico secondo cui si attuano tali test dev'essere "quel che non strozza, ingrassa": o in altre parole, si certifica che se i vaccinati non stramazzano a terra subito il vaccino è ok.
Ma in ogni caso i risultati devono essere scontati, se il Regno Unito ha già ordinato alla Novartis ben 130 milioni di dosi, sufficienti all'intera popolazione di Sua Maestà per vaccino e richiamo.
Il fatto che si siano ordinate così tante dosi dà molto da pensare ai più complottisti. Con l'OMS che ha dichiarato ufficialmente il Livello Epidemico 6, ovvero "epidemia conclamata", si vocifera che gli Stati abbiano la facoltà di ordinare la vaccinazione obbligatoria di tutta la popolazione. Molto più probabilmente saremo martellati dalla pubblicità fino allo sfinimento, si assisterà ad ogni sorta di messaggi allarmisti, come quello ormai più volte ripetuto della "mutazione del virus in una forma molto più letale". Nessuno nota però che, se il virus muta, il vaccino concepito per la versione precedente diventa completamente inutile: l'importante è che ce lo accattiamo, il PIL sale e la lira s'impenna.
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