Le multinazionali che la vendono. Campagne pubblicitarie massicce e accattivanti ci hanno convinti nel giro di vent’anni a portare sulle nostre tavole la bottiglia in plastica etichettata in luogo della vecchia brocca in vetro, ricolmata di continuo, semplicemente andando al rubinetto di casa. I depositi monetari degli imprenditori del settore aumentano a dismisura e le discariche traboccano di contenitori plastici da smaltire. Abbiamo fatto un affare!
A promuovere una scelta alternativa e un percorso di ritorno all’acqua dell’acquedotto sono oggi varie associazioni ecologiste e ambientaliste, ma anche - ci fa piacere rilevarlo - alcuni comuni. All’interno di tale novero di istituzioni virtuose, conquista in questi giorni una posizione di riguardo il Comune di Capannori, centro della lucchesia nel quale l’acqua in brocca viene portata nelle mense di ben 22 scuole pubbliche.
La sperimentazione è stata effettuata per un anno accademico in tre istituti e, dato il buon esito, l’iniziativa è stata estesa ad altri 19: si tratta di scuole per l’infanzia, primarie e medie.
Il progetto si chiama “Acqua Buona” ed è realizzato dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con Acque Spa, la società responsabile della gestione del servizio idrico. Quest’ultima si impegna a monitorare costantemente la qualità dell’acqua tramite analisi regolari, le quali saranno rese pubbliche affiggendo le tabelle con i risultati negli stessi istituti.
Il Comune e le scuole, dal canto loro, organizzeranno un programma di incontri formativi per gli alunni, gli insegnanti, come anche i genitori interessati, tenuti da tecnici ed esperti del settore. Ciò al fine di illustrare i vantaggi che motivano la predilezione dell’acquedotto rispetto all’acqua imbottigliata e venduta al supermercato, di rispondere ai quesiti in materia, nonché diffondere una cultura ecologica a vari livelli.
Ma questa non è l’unica iniziativa virtuosa legata all’acqua portata avanti dal comune lucchese. In parallelo, infatti, l’Amministrazione di Capannori sta sviluppando il progetto “Via della Buona Acqua”. Sono state selezionate le 14 migliori fonti pubbliche del territorio e si è deciso di riunirle in un “sentiero” ecologico e culturale. L’intento è ancora una volta quello di promuovere il ritorno alla presa diretta dell’acqua dalla fontana, sottolineando il valore della risorsa idrica come bene comune e riscoprendo tramite essa la natura e le relazioni sociali.
A tal fine, sono in corso d’opera una serie di interventi di riqualifica delle sorgenti, dal punto di vista sanitario come strutturale.
In primo luogo le fonti saranno monitorate costantemente, tramite l’esecuzione di analisi batteriologiche con cadenza bimestrale e analisi complete della composizione chimica e biologica a frequenza semestrale. I risultati degli esami condotti saranno tutti resi pubblici. La qualità dell’acqua sarà migliorata tramite il ricorso a sistemi di disinfezione a raggi ultravioletti, i quali sono in grado di uccidere virus e agenti patogeni, senza alterare le proprietà organolettiche dell’acqua. Tali impianti sono già attivi su tre delle 14 fonti.
A livello culturale, saranno organizzati seminari, incontri ed eventi a tema, per formare la cittadinanza e per coinvolgerla attivamente nei piani dell’Assessorato all’ambiente del Comune.
Opportuna cartellonistica segnalerà la posizione delle sorgenti e traccerà un percorso naturalistico e storico attraverso la “via della buona acqua”. Si prevede anche la messa a disposizione di materiale informativo cartaceo e la collaborazione con i media di settore, al fine di rendere nota l‘iniziativa e creare occasioni formative.
La gestione del progetto è ancora una volta mista, condivisa tra il Comune e l’azienda Acque Spa. L’amministrazione si occuperà di controllare e pulire i punti di prelievo e le aree adibite a parco pubblico e gestirà la cartellonistica. La Acque Spa sarà responsabile del campionamento, delle analisi e della manutenzione idraulica ordinaria.
“Acqua buona” in tavola, dunque, nelle scuole e nelle case. Lodevoli iniziative che inseriscono senza dubbio il Comune di Capannori nel registro delle “istituzioni virtuose” italiane.
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