Dai GAS ai GAST

I GAS (Gruppi di Acquisto Solidale) nascono e si sviluppano come circuito di acquisto alternativo a un mercato principale. E se modificassimo la formula? Nel modello GAS si potrebbe fare una variazione passando da Gruppi di Acquisto Solidale a Gruppi di Acquisto Sostenibili di Transizione.

CONDIVIDI: Condividi su Facebook Condividi su Ok Notizie Condividi su Fai Informazione Condividi su del.icio.us Condividi su Twitter Condividi su Digg Condividi su Technorati Condividi su Google

di Cristiano Bottone

gas
I GAS nascono e si sviluppano come circuito di acquisto alternativo a un mercato principale
È venuto il momento di cercare di spiegare questa faccenda dei GAST, premettendo che è qualcosa che mi gira in testa, ma che non ho avuto il tempo di definire completamente. Non ci ho neppure provato, perché una definizione completa dovrebbe maturare attraverso un bel lavoro di pensiero collettivo e il tempo per sperimentarne i risultati.

Sono abbastanza sicuro però che il modello dei GAS abbia compiuto il suo tempo e svolto egregiamente la sua meravigliosa opera di trasformazione culturale.

I GAS (Gruppi di Acquisto Solidale) hanno a mio parere una caratteristica molto precisa: nascono e si sviluppano come circuito di acquisto alternativo a un mercato principale. Nei GAS si ritrovano persone che vogliono compiere scelte più etiche e consapevoli, sottraendosi alle mille insidie del mercato della crescita.

Fin qui tutto bene, ma i tempi cambiano e anche grazie al prezioso lavoro dei GAS è arrivato il momento di passare alla fase successiva. Bisogna cominciare a contaminare e a trasformare il mercato “normale” quello da cui fino ora si cercava di stare lontani.

Nella logica dei GAS ci sono infatti alcuni aspetti che portano verso scelte che non sono sostenibili e che per la loro scomodità continuano ad escludere da questo circuito moltissime persone. Chiunque appartenga a un GAS ha sperimentato difficoltà in fase di ordine dei prodotti (specie se si tratta di prodotti freschi e deperibili), il peso delle gestione degli ordini stessi, la scomodità di ritirare la merce solo in una dato momento, ecc.

traffico
Le consegne comportano molti viaggi in auto, si percorrono molti chilometri e tutto questo non è molto sostenibile
Spesso si generano per le consegne molti viaggi in auto, si percorrono molti chilometri e tutto questo non è molto sostenibile. Poi, mano a mano che un GAS cresce, si trova ad affrontare alcuni dilemmi. I più grandi affittano magazzini per stivare le merci e si trovano ad assomigliare molto a veri e propri grossisti (anche se etici).

Modifichiamo la formula

Così ho pensato che nel modello GAS si potrebbe fare una variazione passando da Gruppi di Acquisto Solidale a Gruppi di Acquisto Sostenibili di Transizione.

Sostenibili perché a mio parere il concetto di sostenibilità non riguarda solo la “meccanica e il ciclo” delle risorse. La sostenibilità deve e non può che essere anche un fattore sociale e contenere in sé solidarietà, etica, trasparenza, equità. Tutto il processo di acquisto deve essere “sostenibile”, se per avere una zucchina biologica si consumano 6 litri di benzina il processo non sta funzionando.

Inoltre il GAST dovrebbe essere integrato in una più ampia iniziativa di transizione del sistema (ecco la contaminazione del mercato attuale). Il GAST dovrebbe operare perché prodotti sostenibili arrivino nei negozi normali. La logica dal produttore al consumatore ha molti limiti. Funziona bene e risulta veramente sostenibile solo in certi casi particolari.

Parlando con gli agricoltori ci si rende conto che se oltre a coltivare questi devono gestire un canale di vendita, a un certo punto hanno bisogno di una strutturazione (che significa costi). Serve qualcuno che vada al Farm Market, che prepari i prodotti in un certo modo, servono tempo e soldi. Ciò che si pensa di risparmiare evitando il passaggio in negozio in realtà, nel migliore dei casi, si evita solo parzialmente.

gas
Nel modello GAS si potrebbe fare una variazione passando da Gruppi di Acquisto Solidale a Gruppi di Acquisto Sostenibili di Transizione
Dal produttore al consumatore, sicuri che sia una buona idea?

I negozi sono nati in epoca preindustriale e hanno un preciso senso logistico. Credo che se ci si limitasse a un solo passaggio intermedio tra produttore e consumatore (cosa che in una logica di filiera corta mi pare possibile) i costi rimarrebbero ragionevoli e aumenterebbe notevolmente l’efficienza del sistema. Così zucchine, pomodori e pere prodotti da fornitori diversi sarebbero reperibili comodamente presso un unico punto vendita. Se poi questo punto vendita fosse in grado di gestire consegne a domicilio ben organizzate, magari con un veicolo elettrico rifornito da un bell’impianto a energia rinnovabili, ci staremmo avvicinando molto a una situazione di grande sostenibilità.

Ma la parola Transizione, nella sigla starebbe anche a indicare un certo tipo di sguardo complessivo di cui il GAST sarebbe portatore. Sappiamo che la resilienza delle nostre comunità dipende dalla ridondanza dei sistemi che sapremo costruire. E quindi il GAST dovrebbe operare per differenziare i sistemi di approvvigionamento alimentare sostenendo parallelamente alla “riforma” del mercato, la nascita di orti, fattorie sociali, la riscoperta delle verdure spontanee, la nascita di foreste edibili permanenti, l’autoproduzione, il reskilling, ecc.

Come fare tutto questo?

Il modello della Transizione fornisce già moltissimi degli strumenti necessari, principi di riferimento e un grande paradigma a cui ispirarsi. Se mancasse qualcosa lo inventiamo, che problema c’è?

Mi piacerebbe moltissimo che qualcuno organizzasse un grande Open Space con tantissimi “gasisti” per far nascere mille idee su questo tema. Credo che emergerebbero cose splendide.

Articolo tratto da Io e la transizione

PER SAPERNE DI PIU' SULL'ARGOMENTO
Schiavi del Supermercato

Qual è lo scenario della grande distribuzione organizzata in Italia? Chi sono i protagonisti del sistema...
Continua...
 
30 Aprile 2009 - Scrivi un commento
Ti � piaciuto questo articolo? Cosa aspetti, iscriviti alla nostra newsletter!

E-mail
Un lettore ha commentato questo articolo:
12/1/10 04:41, Andrea Gurrieri ha scritto:
L'esperienza dei GAS, a mio avviso, è ben lontana dall'essere esaurita, anzi forse è solo nella sua fase iniziale.
L'esperienza che ho avuto e che continuo ad avere come membro di un gruppo di acquisto solidale, mi ha fatto rinascere come consumatore e mi ha fatto acquisire una consapevolezza di problematiche che prima non avevo o di cui non credevo potessero interessarmi e toccarmi così da vicino.
Trasformarmi da consumatore passivo in consumatore attivo, in grado di intervenire nel processo di distribuzione non solo del prodotto ma anche delle risorse e degli elementi collegati e connessi (trasporto, ambiente, prezzo, scelta e sostegno economico) mi ha reso molto più determinato e cosciente.
Trovo la costituzione del GAS come una rivoluzione copernicana a cui è impossibile poter dare alternative (fermo restando che, purtroppo, l'alternativa è costituita dall'attuale metodica imperante della GDO) ed a cui sarebbe paradossale e incongruente dover costituire una diversa GDO che utilizzi gli stessi strumenti e le stesse tecniche.
Meglio, quindi, agire capillarmente per una formazione sempre maggiore di nuovi GAS, accentuando tutti quegli elementi che, fino ad ora, sono risultati l'unica alternativa possibile.
Arianna Editrice
Macro Credit
Mappa Mondo Nuovo
PAROLE CHIAVE
LIBRI CONSIGLIATI
Manuale Pratico della Transizione

Una guida pratica per ogni comunità che desidera avviarsi verso la transizione. le transition towns sono...
Continua...
The 11th Hour - L'Undicesima Ora - DVD

L'undicesima ora per il genere umano è adesso, l'ultimo attimo nel quale è ancora possibile cambiare e...
Continua...
Una Scomoda Verità - DVD

Al gore espone una serie di dati scientifici inattaccabili, tabulati, previsioni sul nostro prossimo futuro e...
Continua...
Introduzione alla Permacultura

Il libro che ha fatto conoscere in tutto il mondo la permacultura: l'arte di coniugare i saperi di discipline...
Continua...
Manuale di Sopravvivenza alla Fine del Petrolio

Un'approfondita riflessione e un manuale ricco di suggerimenti e proposte concrete per modificare il nostro...
Continua...
Breve storia dell'impero del petrolio

Breve storia della medianità, alcune testimonianze e il primo periodo dell'attività di evolvenza,...
Continua...
ULTIMI ARTICOLI PUBBLICATI
TERRANAUTA TV
Il Manuale Pratico della Transizione, di Rob Hopkins
Altri video su TERRANAUTA TV...
ARTICOLI CORRELATI
ULTIMI COMMENTI
gian_paolo ha commentato l'articolo Nucleare e salute, un'altra ragione per dire no
carlo ha commentato l'articolo Quel che resta del Polo
linda maggiori ha commentato l'articolo Latte materno, diossine e Pcb
Simone ha commentato l'articolo Prahlad Jani, l'asceta che si autoalimenta da 74 anni
grazia ha commentato l'articolo Orti urbani: sostenibilità e socialità