Per questi motivi, sempre più consumatori escogitano il modo per non rinunciare al biologico senza alleggerire troppo il portafoglio. A parte la filiera corta, infatti, sono i gruppi di acquisto solidale (Gas) e la vendita diretta a far pulsare fortemente le vendite del biologico attraverso l’acquisto delle cassette o “cassettoni” di frutta e verdura bio e di stagione, che ogni settimana sono composte dai contadini e consegnate nei punti di smercio direttamente ai consumatori associati alla rete dei Gas.
Secondo le stime del Rapporto BioBank 2010, dal 2007 al 2009 in Italia i Gruppi d'acquisto solidale sono cresciuti del 68%, passando dai 356 del 2007 ai 598 del 2009; le aziende con vendita diretta segnano +32% (da 1.645 a 2.176); ma sono in crescita anche i ristoranti (+31%), le mese scolastiche biologiche (+23%) e gli agriturismi (+22%).
Il consumo di prodotti biologici resiste alla crisi, anche grazie ai piccoli produttori biologici che continuano ad investire nel biologico affrontando a denti stretti la crisi e dando così un’ampia diffusione a questo modello agricolo, che non solo fornisce un valore aggiunto e distintivo alle produzioni nazionali, ma tutela l’ambiente e in primis la biodiversità.
Nell’agricoltura biologica, c’è qualcosa di più: si ritrova l’essenza di un modello agricolo multifunzionale, che cioè amplia le funzioni dell’Agricoltura, affidandole ruoli sociali ed economici, e non soltanto quelli legati alla mera produzione di materie prime. Si tratta di un metodo di produzione, ambientalmente sostenibile, che produce positività nella lotta ai cambiamenti climatici e nella tutela degli agroecosistemi ogm-free, per questo dovrebbe essere sostenuto molto di più da politiche agricole innovative.
Situato all’interno dell’area del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, occupa una superificie di circa 3.200 kmq e coinvolge ben 95 comuni, tra cui Paestum, Velia e Padula. È un luogo dove l’investimento nell’agricoltura biologica ha messo insieme produttori, consumatori, operatori turistici e gruppi di acquisto solidale, affidando all’Agricoltura un ruolo trasversale. Il Bio - distretto del Cilento mette in rete 350 aziende biologiche, ed è coordinato dall’Aiab Campania, Associazione italiana per l’agricoltura biologica, che ha concretizzato il grande lavoro svolto per anni da associazioni, amministrazioni pubbliche, operatori agricoli e turistici, dando vita a un vero e proprio laboratorio permanente di idee e iniziative ad alto profilo culturale, che punta ad uno sviluppo etico, equo e solidale del territorio cilentano, fondato sul modello biologico.
Buone pratiche come questa dimostrano che l’agricoltura può svolgere un ruolo importante nel rilancio dei territori e delle piccole economie locali e pertanto anche nella creazione di posti di lavoro qualificato per le nuove generazioni. È su questi criteri che l’attività agricola dovrebbe essere sostenuta: non solo la capacità di produzione, ma anche l’adozione di pratiche agronomiche sostenibile e orientate alla tutela della biodiversità, alla valorizzazione dei territori e delle loro culture, la lotta ai cambiamenti climatici e, non ultimo, un contributo concreto per la creazione di nuovi posti di lavoro qualificato per le giovani generazioni.
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