Da qualche mese sono sbarcati anche nel profondo sud dello stivale riunendosi intorno l’associazione Siqillyàh (dall’antico nome arabo della Sicilia), nata nel marzo 2008 con lo scopo di raccogliere intorno a sé tutte quelle realtà – numerose, ma fino ad allora distanti fra loro – che, non accettando lo status quo esistente, lottano insieme per cercare di costruire un futuro diverso, ognuno nel proprio modo e nel proprio campo.
Gas, maestre elementari, famiglie, ditte di trasporti confiscate alla mafia, associazioni, cooperative del turismo sostenibile, tutti insieme si sono dati la mano per incominciare a percorrere un nuovo cammino irto ma entusiasmante alla ricerca di un futuro nuovo, diverso e sostenibile.
Dal marzo 2008 ad oggi sono state tante le feste, i dibattiti e i forum organizzati per gettare i semi di un nuovo modello di futuro per tutta l’Italia, partendo proprio dalla Sicilia. Tutti i rappresentanti dei Gas si sono incontrati a Petralia Sottana a fine giugno, dove si è svolto il 9° convegno nazionale denominato per l’occasione “lo sbarco dei gas”. Una tre giorni definita da qualcuno la piccola Woodstock dei gas che si spera di migliorare sempre di più.
Per la prossima estate infatti, si pensa di moltiplicare per tre “lo sbarco dei gas”, cioè realizzare incontri ed eventi per tre settimane in tre luoghi diversi. L’obiettivo è smuovere, ancora di più di quanto non si sia riuscito a fare fino ad ora, le coscienze di molti, a cominciare dai bimbi e dalle giovani generazioni che dovrebbero ricevere un’educazione adeguata sull’argomento.
Ma in Sicilia, nell’arco di pochi mesi, di coscienze ne sono state smosse davvero tante. Nuovi mercatini bio sono nati in diverse località, mentre quelli già esistenti come “A Fera bio di Catania” si stanno accrescendo sempre di più diventando un punto di riferimento e un luogo di incontro per aggregazioni e laboratori. In tutte le province della Sicilia si sono formati numerosi ed inaspettati Gas. Naturalmente c’è ancora tanto da fare, ma di certo non mancano coraggio e voglia di fare; un obiettivo imminente è ad esempio la realizzazione di 1000 orti familiari condivisi.
In barba a chi dice che certe cose si possono realizzare solo al nord e che il sud vive ancora in un’arretratezza ancestrale che non permette di svegliare le coscienze di chi ci abita, questa è una chiara dimostrazione che i luoghi comuni non servono a nulla, ma che solo la buona volontà delle persone unita ad una forte consapevolezza possono cambiare il mondo anche laddove sembra un’impresa impossibile.
La decrescita felice
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