Christian Grassi, ci puoi raccontare cos’è “Poderi di Romagna” e quali obiettivi vi siete posti?
“Poderi di Romagna” è una piccola associazione culturale che ha lo scopo di promuovere un’agricoltura biologica incline ai principi della Decrescita Felice, in controtendenza rispetto al biologico delle grandi marche e della cosiddetta Distribuzione Organizzata. Ma ciò è possibile solo attraverso l’incontro e la collaborazione fra i produttori biologici ed i cittadini.
È per questo motivo che sosteniamo ogni iniziativa volta ad avvicinare le campagne e le città. Due mondi che hanno smesso di comunicare da decenni.
Il progetto più recente al quale abbiamo preso parte è denominato “Le Strade del Fresco”. Si tratta di un’organizzazione di GAS e cooperative sociali che acquistano direttamente dagli agricoltori o partecipano alla produzione.
La nostra parte è consistita nell’organizzare un nucleo di agricoltori e la relativa logistica in grado di rispondere alle richieste di queste famiglie.
Sembra un progetto molto ambizioso. Quali sono le principali difficoltà nelle quali vi state imbattendo?
Le difficoltà maggiori (peraltro poche perché dopo la fase progettuale il sistema è andato a regime in poche settimane), consistono in problemi relativi alla complessità dell'organizzazione e problemi di relazioni umane.
La fase organizzativa (programmazione della produzione, offerta, ordine, logistica dei trasporti e della distribuzione) non è semplice soprattutto perché basata sul volontariato. E questo è parte del secondo problema. Anche in un gruppo di mille famiglie la ripartizione degli incarichi grava sempre su un numero limitato di persone. Inoltre nei processi decisionali più importanti si cerca di procedere in forma democratica, ma ciò significa rallentare notevolmente il proseguire delle attività.
La vostra esperienza ha portato al coinvolgimento di oltre mille famiglie ed una ventina di produttori. Pensi che a partire da esperienze come la vostra sia possibile una “riconversione virtuosa” dell’economia su larga scala?
Sarà possibile, a tuo avviso, tornare alle buone pratiche proposte da realtà quali il Movimento per la Decrescita Felice, sia a livello sociale/familiare che sul piano commerciale/produttivo?
Sono convinto che sia possibile ridisegnare un nuovo tipo di società, basata sui principi della Decrescita Felice o più semplicemente sul buonsenso e sulla sobrietà, perché ormai ho partecipato a varie esperienze positive basate su pratiche, tecniche ed economie “alternative”. Il limite non sono le possibilità o le pratiche. Il limite sono le teste degli essere umani.
La Felicità Sostenibile
Ii modello economico, sociale e politico dominante sta crollando sotto i colpi della crisi finanziaria... Continua... |